Necessaria una fase 2 anche per le Case di Riposo: a rischio le condizioni psico-fisiche degli anziani

Diminuzione dell’appetito, umore depresso, scarsa iniziativa motoria.
A questo stanno andando incontro gli ospiti delle RSA che, a causa dell’emergenza sanitaria, da fine febbraio sono privati delle visite familiari. A evidenziarlo è la stessa Direzione della Casa di Riposo Città di Asti.

“Negli ultimi giorni è stata effettuata una rivalutazione dello stato psico-fisico degli ospiti della struttura – si legge in una comunicazione mandata ai parenti dei degenti – Per alcuni di essi particolarmente fragili è stato riscontrato un rischio significativo di ulteriore depauperamento delle condizioni generali da mettere in relazione con l’ormai lunga deprivazione degli affetti parentali”.

Questa situazione trova conferma nella lettera di un nostro lettore, preoccupato per le sorti dell’anziana madre che da oltre due mesi sente solo al telefono e che ogni giorno “sembra più triste e malinconica”. “Anche le condizioni fisiche in conseguenza a quelle psicologiche stanno peggiorando – riporta il lettore – Certo le mancano le visite dei familiari. Non vorrei però che quello che non riesce a fare il coronavirus lo facesse la depressione”.

Per cercare di far fronte a questa situazione e agli esiti infausti che potrebbe avere, alcune strutture piemontesi hanno utilizzato dispositivi tecnologici per mettere in contatto ospiti e familiari con videochiamate. Spesso è stato lo stesso personale a mettere a disposizione i propri smartphone o tablet, in altri casi sono stati forniti dalle amministrazioni o da associazioni. Ma anche questo non è sufficiente per persone che si trovano già in una condizione di fragilità e magari di malattia (non solo riconducibile al covid 19).

“In considerazione della stabilizzazione epidemiologica all’interno della struttura e della fotografia dei contagi abbiamo rilevato la necessità di concedere ad alcuni familiari il permesso di ingresso in struttura in quelle situazioni in cui la deprivazione parentale sta evidenziando un rischio evidente di peggioramento delle condizioni psico-fisiche” continua la lettera della Casa di Riposo Città di Asti, ma che conclude evidenziando come l’ingresso agli esterni sia ancora vietato secondo quanto comunicato in una nota dell’Unità di Crisi della Regione Piemonte e confermata alla Direzione generale dell’Asl AT.
Questo almeno fino al 31 maggio. La speranza è che con il mese di giugno si possa iniziare la Fase 2 anche nelle strutture per anziani.

Proprio a questo ha fatto riferimento nella quotidiana diretta facebook, il sindaco di Asti Maurizio Rasero, a seguito di un tavolo di lavoro dedicato proprio alle RSA condotto insieme all’assessora Mariangela Cotto, al commissario dell’Asl di Asti Giovanni Messori Ioli e alla direttrice dell’USCA Elena Tamietti: “Entro metà della prossima settimana sarà conclusa la mappatura delle RSA. Dei 300 ultimi tamponi effettuati agli ospiti delle Case di Riposo nessuno è risultato positivo. I pazienti sono monitorati e tutti stabilizzati. A causa dell’isolamento però alcuni si sono lasciati andare. Vista la situazione stabile e sotto controllo delle strutture è emersa da questo tavolo la necessità di riuscire ad arrivare ad una fase 2 dando il via a forme di socializzazione tra gli stessi ospiti, approfittando della bella stagione”.

L’obiettivo deve comunque essere una riapertura ai familiari nel più breve tempo possibile, sicuramente seguendo precise regole. Sono necessari quindi protocolli che le RSA possano mettere in pratica. Si spera che delle linee guida arrivino prima che sia troppo tardi e che depressione e solitudine abbiano il sopravvento sugli anziani.

Nel frattempo un primo passo verso la cosiddetta Fase 2 la Casa di Riposo Città di Asti lo ha fatto, predisponendo un totem per la misurazione della temperatura corporea, per ora ad uso del personale, ma che in futuro potrà essere utilizzato anche per i familiari.