Piacere COgITOR, c’è un astigiano dietro al robot liquido del futuro

Questo articolo è la versione in formato ATnewsKids di quello pubblicato su ATnews a questo link Un astigiano ideatore di COgITOR, il sistema cibernetico liquido che potrà produrre energia pulita ed esplorare i pianeti


A tu per tu con Alessandro Chiolerio, lo scienziato astigiano ideatore di CogITOR, il robot liquido che potrà produrre energia pulita ed esplorare i pianeti

Fin da piccolo era attratto dalla tecnologia: andava a dormire con gli elettrodomestici e piantava fili elettrici nei filari di Barbera nella vigna del vicino.
Alessandro Chiolerio, originario di Vigliano d’Asti, ha ora 41 anni. Dopo aver frequentato le elementari a Vigliano e le medie a Montegrosso si è iscritto al Liceo scientifico di Asti e poi al Politecnico di Torino, dove ha conseguito la laurea in Ingegneria e il dottorato. Ha avuto esperienze di lavoro in Germania e alla NASA negli Stati Uniti. Ora lavora come ricercatore all’Istituto Italiano di Tecnologia di Genova, dove sta coordinando il progetto CogITOR e un team di 25 scienziati da tutta Europa.

CogITOR ha l’obiettivo di realizzare un robot (ma meglio chiamarlo sistema cibernetico) liquido ispirato al mondo delle cellule viventi e adatto all’esplorazione di ambienti estremi come i fondali oceanici, luoghi con campi magnetici intensi o per l’esplorazione di pianeti gassosi.

cogitor
Immagine di COgITOR

Abbiamo chiesto ad Alessandro Chiolerio di spiegarci qualcosa in più della sua ricerca e della sua passione per la scienza.

Come hai scelto di diventare scienziato?
Da sempre mi piace manipolare le cose, usare la manualità per produrre oggetti. Già da piccolo ero curioso di capire come funzionavano le cose. Ho capito di voler fare il ricercatore alla fine dell’Università quando dovevo scrivere la tesi di laurea. Ad un convegno ascoltai la presentazione di un docente sui metalli magnetici come cobalto, ferro e nichel e la loro applicazione nell’elettronica. Ne fui folgorato.
Negli ultimi anni ho iniziato ad interessarmi a come funzionano i sistemi che sono insiemi di più agenti che interagiscono tra loro. Mi piace guardare da lontano per capire qualcosa di più sugli organismi biologici, sugli ecosistemi. Avere una visione di insieme è fondamentale e negli ultimi anni ci ha fatto capire quali possono essere gli impatti e i danni dell’uomo sull’ambiente.

Qual è il tuo consiglio per i nostri giovani lettori che vogliono avvicinarsi alla scienza?
Non dare mai nulla per scontato. Nel mondo scientifico la diffidenza è fondamentale. Se vuoi capire come funzionano le cose ti devi sporcare le mani.
Ci sarà sempre da fare un passo in avanti e fare nuove scoperte. Il progresso della nostra società passa attraverso le scoperte. Tutto è possibile.

Servono libertà e coraggio per proporre nuovi modelli che un domani possono essere importanti. Fondamentale è la voglia di scoprire anche in autonomia. Se ti poni una domanda e i genitori o gli insegnanti non sanno rispondere, non scoraggiarti, cerca la risposta. Questa è la scintilla che sta alla base della voglia di conoscere e della scienza.

Cos’è CogITOR?
E’ un sistema cibernetico. Meglio chiamarlo così piuttosto che robot. Se dico robot si pensa subito ad un oggetto con gambe e braccia che cammina. In realtà CogITOR ha la forma di una sfera e sarà ricoperto da una membrana per l’interazione con l’ambiente esterno. Sarà riempito di una sostanza liquida.
Noi agiremo su questo liquido che ha al suo interno delle particelle particolari che producono energia se sottoposte a fattori esterni come una differenza di temperatura. Al centro ci sarà un nucleo, affiancata da un chip in silicio, che potrà elaborare informazioni.

Come funzionerà?
CogITOR funzionerà attraverso il gradiente termico, cioè attraverso la differenza di temperatura – un punto caldo e un punto freddo – che permette di creare una piccola quantità di energia, un’energia pulita, rinnovabile. Il calore è la quantità di energia che si immette nell’ambiente ogniqualvolta si compie un lavoro. Qualsiasi nostra azione produce calore e questo fa capire come anche l’aumento del calore liberato sia alla base del riscaldamento globale e dei cambiamenti climatici. Se fossimo più efficienti potremmo controllare il calore prodotto, immagazzinarlo e convertirlo quando serve.

A cosa servirà CogITOR?
Potrà essere alla base per l’esplorazione di sistemi planetari estremi come una sonda spaziale, ma nel periodo più breve può essere alla base di sistemi per la creazione di energia pulita e per il calcolo.


La redazione di ATnewsKids ringrazia Alessandro Chiolerio per la dettagliata spiegazione e per i disegni di CogITOR da lui realizzati con la china a mano e colorati in digitale.