Asti, sgominata dalla Polizia una vasta rete di spaccio di droga video

La Polizia di Asti ha portato a termine un’importante operazione contro il traffico di stupefacenti. I dettagli dell’operazione sono stati resi noti questa mattina, sabato 8 febbraio, durante una conferenza stampa tenutasi alla Questura di Asti.

Nel corso di articolata attività investigativa, la Sezione Antidroga della Squadra Mobile della Questura di Asti acquisiva, a partire da inizio aprile 2017, notizie circa un consistente giro di spaccio di sostanze stupefacenti – cocaina, eroina – posto in essere da soggetti italiani e stranieri dimoranti in Asti. Gli autori del traffico illecito avevano creato una produttiva rete di spaccio: la sostanza stupefacente veniva acquistata in Torino da soggetti nigeriani e senegalesi, trasportata in Asti e utilizzata per l’approvvigionamento delle locali “piazze” di spaccio astigiane.

Le indagini, coordinate dal Procuratore Aggiunto della Repubblica di Asti Dott. Vincenzo PAONE, permettevano sin dall’inizio di evidenziare riscontri probatori importanti e consentivano nel corso dell’investigazione, anche grazie all’ausilio di servizi di appostamento e osservazione, di identificare i numerosi soggetti coinvolti nell’attività illecita.

Veniva fatta chiarezza circa le modalità di introduzione in Asti della sostanza stupefacente, nella maggior parte dei casi tramite trasporti effettuati sulla tratta ferroviaria Asti- Torino con l’utilizzo del treno per gli spostamenti finalizzati al rifornimento, mezzo ritenuto meno rischioso rispetto all’utilizzo di autovetture. Venivano inoltre identificati i fornitori a monte e, naturalmente, i destinatari ultimi della sostanza stupefacente localizzati in Asti e Provincia e debitamente segnalati all’Autorità competente.

L’attività d’indagine permetteva di individuare diversi gruppi di spacciatori, tutti in contatto tra loro, dediti allo spaccio delle droghe pesanti nelle piazze astigiane, alcuni dei quali acquistavano lo stupefacente già frazionato e confezionato in singole dosi, pronte per la vendita al dettaglio, ed in modiche quantità, effettuando anche più rifornimenti al giorno, per ridurre i rischi e le contestazioni in caso di controlli da parte delle Forze dell’Ordine.

Altri spacciatori, invece, acquistavano quantità più elevate di stupefacente puro che poi trattavano e tagliavano per avere maggiore profitto. In taluni sequestri si è infatti appurato la commistione tra eroina e cocaina, “speedball”, i cui effetti sono particolarmente pericolosi per l’assuntore che subisce stimoli fortemente eccitanti per il sistema cardiaco con possibile collasso cardio vascolare.

A dare il via all’operazione antidroga denominata “RIKI COD” è l’arresto nella flagranza del reato di un italiano, SCHIALVA Riccardo, già conosciuto per i suoi precedenti specifici, al quale a seguito della perquisizione personale e domiciliare venivano sequestrate numerose dosi di stupefacente, denaro in contante e materiale utilizzato per il confezionamento.

L’arresto nella fragranza per il reato di spaccio consentiva di monitorare con attività di osservazione e pedinamento, taluni soggetti italiani, dediti all’uso di sostanze stupefacenti, gravitanti anche quali spacciatori nel mondo della droga, riforniti dall’arrestato. Venivano acquisite a verbale le dichiarazioni dei consumatori di volta in volta fermati dal personale della Sezione Antidroga della Squadra Mobile, dichiarazioni indizianti che consentivano di sottoporre ad intercettazione telefonica numerose utenze telefoniche.

Le numerose utenze monitorate – ben 33 nel corso dell’indagine – consentivano di delineare il vasto “giro” di spaccio intrattenuto dai soggetti indagati sia italiani che stranieri nel concentrico cittadino. Alcuni di essi, oltre che costantemente monitorati, venivano tratti in arresto nella fragranza del reato di spaccio durante l’attività investigativa, che consentiva altresì di sequestrare numerose dosi di sostanza stupefacente e di segnalare quali assuntori di droghe noti consumatori locali.

Dal principio veniva monitorato un gruppo di italiani, alcuni dei quali, oltre a far uso di sostanze stupefacenti, effettuavano acquisti di dosi a Torino che poi cedevano nell’astigiano.

Le intercettazioni in atto consentivano poi di rivolgere attenzione investigativa altresì su un nutrito gruppo di soggetti maghrebini, anch’essi dediti a giornalieri approvvigionamenti in Torino, in contatto stretto con il primo gruppo di spacciatori, e a volte con reciproca assistenza nel caso un gruppo fosse rimasto senza sostanza stupefacente, avendo quindi sempre a disposizione la droga per la vendita.

L’attività di intercettazione delle utenze mobili in uso a TAHIRAJ Jashar, KIPTIU Xhemal e BIGHI Massimo, permetteva di ascoltare e registrare numerose conversazioni tenute con altri consumatori, residenti in questa città ed in provincia, ai quali BIGHI Massimo cedeva sostanza stupefacente di tipo cocaina, eroina e metadone.

L’attività consentiva di evidenziare altresì quali personaggi di spicco il CHAABENI Mahdi detto Zio o Medi, e l’OHAMARA ONYEKA Kingsley, soggetti conosciuti per i loro precedenti specifici, più volte fermati per spaccio di sostanze stupefacenti.

In particolare l’attività investigativa permetteva di evidenziare che CHAABENI Mahdi aveva un ruolo di spicco nello spaccio astigiano, conosciuto dalla totalità dei consumatori astigiani grazie all’illecita attività posta in essere dal 1999, interrotta solo dai periodi di detenzione in carcere, il quale gestiva una fitta rete di consumatori locali che lo stesso riforniva di eroina e cocaina ad ogni ora del giorno, ma anche di notte.

Il CHAABENI Mahdi nel corso dell’indagine in parola si appoggiava a diverse abitazioni e luoghi abbandonati per gestire la fitta rete di spaccio, posta in essere nell’astigiano, e collaborava fattivamente con altri coindagati, quali MAMNI Ahmed, SAIDI Mourad e ROMDHANI Hedhili giunti in questo concentrico per la medesima attività illecita.

OHAMARA ONYEKA Kingsley gestiva lo spaccio di eroina in Asti, rifornendo una fitta rete di consumatori, ad ogni ora del giorno, ai quali cedeva la sostanza stupefacente, anche inviando sul posto i suoi connazionali OKORO Michael ed ODIOKPU Onyedika, nonché di osservare numerose cessioni effettuate dai pusher.

Veniva monitorato anche un altro soggetto di origine magrebina chiamato Fabietto e/o Fabien, identificato in SELMI Hafedh, il quale contattava direttamente i fornitori stranieri di Torino chiamati Joe o Zidan ai quali “ordinava” giornalmente in modo criptico la quantità di droga, in dosi, pronte per essere trasportate in bocca ed ingerite in caso di controlli.

Il SELMI Hafedh si recava a Torino in treno o, in alternativa, per sfuggire ai controlli di polizia, in auto con alcuni clienti italiani, come si evinceva sia dalle intercettazioni telefoniche sia dai controlli del territorio registrati.

Nel corso dell’attività condotta, si registrava nella realtà astigiana un preoccupante aumento di assunzione di sostanza stupefacente del tipo eroina, denominata “white”, una droga con “tagli” pericolosissimi, farmaci, anfetamine e anche sostanze velenose, assumibile con iniezione o per inalazione, ceduta a prezzi di mercato alquanto contenuti, circostanza dovuta al cambio di strategia degli spacciatori nigeriani e senegalesi presenti nelle città metropolitane come Torino, i quali riforniscono sia i clienti locali sia gli spacciatori pendolari delle province vicine come quella di Asti.

L’altissima percentuale di cessioni registrate, composte da eroina, cocaina o anfetamine, facevano presumere un’assunzione combinata delle sostanze da parte dei consumatori, meglio conosciuta come “Speedball” o “Powerball”, termini utilizzati per indicare una combinazione tra le menzionate sostanze droganti.

A conclusione dell’attività di indagine esperita è emerso che tutti i soggetti colpiti da provvedimento giudiziale hanno reiterato nel tempo le illecite condotte di spaccio di sostanze stupefacenti (per lo più eroina e cocaina), risultando ben inseriti nel tessuto criminale astigiano dello spaccio ed una capacità criminale non comune.

Nella giornata di ieri sono state eseguite le misure cautelari rese dalla Autorità giudiziaria Astigiana. Sono in corso ulteriori attività info-investigative finalizzate alla cattura dei soggetti non rintracciati.
A conclusione di una articolata attività di indagine svolta dalla Polizia di Stato – Squadra Mobile della Questura di Asti, finalizzata al contrasto dello spaccio di sostanze stupefacenti, nella giornata di venerdì 7 febbraio 2020 è stata data esecuzione all’ordinanza di custodia cautelare in carcere, agli arresti domiciliari e all’obbligo di presentazione alla P.G. emessa dal Tribunale di Asti – Dott. Alberto Giannone – su richiesta del P.M. dott. Paone nei confronti di:

Misura della Custodia Cautelare in carcere
1. SCHIALVA Riccardo Francesco, 43enne astigiano;
2. CHAABENI Mahdi, 47 tunisino;
3. MAMNI Ahmed, 36enne tunisino;
4. SAIDI Mourad, 40enne tunisino;
5. BOUCHIBA Moez Ben Hassen, 43enne tunisino;
6. SELMI Hafedh, 44enne tubisino;
7. OHAMARA ONIEKA Kingsley, 44enne tunisino;
8. ORIGLIA Pietro, 55enne astigiano;

MISURA DEGLIARRESTI DOMICILIARI:
9. BAGARINI Livio, 43enne astigiano;
10. BIGHI Massimo, 50enne astigiano
11. DEMARIA Paolo, 50enne astigiano;
12. FERRARA Antonio, 60enne astigiano;
13. KIPTIU Xhemal, 53enne albanese;
14. VACCA Michele, 48astigiano;

MISURA DELLA PRESENTAZIONE ALLA P.G.:
15. O.M., 32enne nigeriano.
tutti gravemente indiziati del delitto di cui all’art. 73 D.P.R.309/1990

I NUMERI DELL’INDAGINE

PERSONE INDAGATE 49
PERSONE ARRESTATE IN FLAGRANZA 11
PERSONE COLPITE DA PROVVEDIMENTI RESTRITTIVI 20
INDAGATI PER FAVOREGGIAMENTO PERSONALE 9
SEGNALAZIONI ALLA PREFETTURA ART.75 DPR 309/90 24
UTENZE INTERCETTATE 33
GIORNI INTERCETTAZIONI 210
ORE COMPLESSIVE DI INTERCETTAZIONE 12.000
SOSTANZA STUPEFACENTE MONITORATA circa KG. 7
CESSIONE DI DROGA MONITORATA circa dosi 28.000