Elezioni Regionali 2024 – Esmeralda Masseroni, Noi Moderati: “Tante proposte e nuove soluzioni per la sanità”

Carenza di personale, liste di attesa, costi eccessivi, sono tante le criticità ma in questa intervista la dottoressa Masseroni ci spiega che si possono contrastare efficacemente. Ci sono ancora molti aspetti positivi e si intravvedono già nuove soluzioni. Dobbiamo tutti avere un unico obbiettivo: riavvicinare il servizio sanitario ai cittadini.

Esmeralda Masseroni, professionista farmacista con una profonda conoscenza delle necessità sanitarie della comunità, è candida alle prossime elezioni regionali del Piemonte dell’8 e 9 giugno 2024 con il partito Noi Moderati per Cirio Presidente. Forte di una carriera dedicata al benessere dei cittadini e di esperienze internazionali in missioni sanitarie in Africa, la dottoressa Masseroni ha sviluppato una visione inclusiva e democratica della sanità. Attraverso il suo lavoro quotidiano, ha avuto modo di confrontarsi direttamente con le problematiche del sistema sanitario pubblico, dalle lunghe attese per le prestazioni ospedaliere alla crescente disparità tra servizi pubblici e privati. La sua candidatura promette di affrontare queste sfide con soluzioni concrete e innovazioni volte a migliorare l’efficienza e l’accessibilità della sanità in Piemonte.

Dottoressa Masseroni, quali sono le principali inefficienze del sistema sanitario piemontese che lei intende affrontare?

“Le principali criticità – ci spiega la candidata astigiana di Noi Moderati – riguardano i lunghi tempi di attesa per le prestazioni ospedaliere, i costi di gestione elevati che accentuano la distanza tra il servizio pubblico e quello privato, e la carenza endemica di personale medico. Questi problemi riducono l’efficacia e l’accessibilità del servizio sanitario, colpendo soprattutto i meno abbienti”.

Come pensa di ridurre i tempi di attesa nelle strutture ospedaliere?

“Propongo l’introduzione di sistemi di prenotazione più efficienti e trasparenti, supportati da tecnologie digitali, che possano gestire le agende degli specialisti in modo più flessibile. Inoltre, l’aumento delle collaborazioni con strutture private per prestazioni specifiche potrebbe alleggerire il carico sulle strutture pubbliche. In ogni caso e in linea generale – sottolinea Esmeralda Masseroni –, occorre intervenire velocemente nei confronti di quella che è ormai conclamata come un’emergenza sociale: troppe persone rinunciano ad intraprendere un percorso curativo, al punto che, anche dopo la pandemia, le statistiche ci segnalano come l’aspettativa di vita stenti a risalire”.

La carenza di medici è un problema cronico. Qual è la sua proposta per affrontare questa sfida?

“Intendo promuovere – rivela Masseroni – programmi di incentivazione per la formazione medica, soprattutto in specializzazioni dove la carenza è più marcata. Questo include anche il miglioramento delle condizioni di lavoro per rendere la professione più attraente e la creazione di percorsi facilitati per il riconoscimento delle qualifiche dei medici formati all’estero”.

La carenza di medici specializzati tocca inevitabilmente anche il mondo accademico, lei cosa ne pensa?

“Secondo le mie informazioni, raccolte fra gli studenti, l’università appare troppo “didascalica” e poco pratica, compreso nei periodi di tirocinio ed evidentemente sarebbe più utile un maggiore addestramento “sul campo”. Gli studenti chiedono uno svecchiamento dei programmi di insegnamento, lamentando la necessità di tagliare o compattare gli esami meno attinenti e sorpassati. Le nozioni generali andrebbero esaurite nei primi anni del corso, per instradare quanto prima i nostri futuri medici verso una particolare area a secondo la via scientifica che intendono intraprendere. Quindi – riassume la dottoressa Masseroni – dobbiamo eliminare realmente il numero chiuso e affidarsi alla normale selezione dei primi esami specifici sulle materie scientifiche. Purtroppo oggi un percorso di laurea e specializzazione in medicina duri 11 anni, possiamo allinearci al resto d’Europa: noi proponiamo 2 anni comuni per le facoltà scientifiche e poi 3 anni dove già ci si indirizza nelle aree mediche di interesse, più altri 2 anni di vera specializzazione. Questo permetterebbe di usufruire a breve di medici preparati”.

Quali iniziative specifiche propone per ridurre il divario tra servizio sanitario pubblico e privato?

“Propongo  sottolinea Esmeralda Masseroni – di aumentare gli investimenti nel settore pubblico per migliorare le infrastrutture e i servizi, garantendo così un’alternativa competitiva al privato. Inoltre, l’introduzione di un sistema di controlli e bilanciamenti per i prezzi nel privato aiuterà a mantenere i costi accessibili per tutti i cittadini”.

In definitiva, dottoressa Masseroni, cosa di buono possiamo ancora valorizzare dell’attuale sistema sanitario?

“Il nostro stato sociale – ci fa notare Esmeralda Masseroni, candidata astigiana di Noi Moderati – si distingue ancora per il suo principio di uguaglianza, però a volte qualcosa si inceppa o rallenta l’effettivo accesso ad alcuni servizi. Il livello delle prestazioni sanitarie pubbliche rimane comunque elevato, soprattutto grazie all’alta professionalità degli addetti che spesso non vengono valorizzati adeguatamente soprattutto dal punto di vista economico. Mentre si sono già individuati percorsi per fermare i cosiddetti “gettonisti”, sappiamo che è possibile promuovere negli ospedali un servizio di visite in intramenia con ore convenzionate. Possiamo incentivare il nuovo progetto della “farmacia dei servizi”, dove le farmacie possono fare elettrocardiogramma/Holter, convenzionati e quindi gratuitamente. Molto interessante e sicuramente da incentivare è il progetto legato allo psicologo di base, in quanto sempre più persone hanno bisogno di tale supporto. Possiamo ancora contare e intervenire sui medici di base per dare priorità a chi ha effettivamente bisogno e urgenza.

Certo – conclude Masseroni – dobbiamo affrontare singolarmente tante criticità, ma l’obbiettivo è molto semplice: occorre lavorare tutti per riavvicinare i servizi sanitari alla popolazione e renderli così usufruibili, sempre e senza tante difficoltà”.

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