Ad Asti un nuovo presidio per la pace contro guerre e spese militari

Un nuovo presidio pe la pace sarà organizzato dalla Rete Welcoming Asti martedì 9 maggio, alle 18.30, in piazza S. Secondo.

Rete Welcoming ritiene che in un mondo martoriato da decine di conflitti, la risposta dovrebbe essere non il militarismo ma la riduzione drastica delle spese militari, e condivide il comunicato della Rete Italiana Pace e Disarmo.

“In un mondo sempre più in guerra e trainata dalle decisioni conseguenti al conflitto in Ucraina, la spesa militare mondiale ha raggiunto nel 2022 la somma record di 2.240 miliardi di dollari complessivi, che corrisponde ad una crescita del 3.7% in termini reali rispetto all’anno precedente. Lo evidenziano le stime diffuse dal SIPRI di Stoccolma. In cifre si tratta di un aumento di ben 127 miliardi in un anno, che supera di gran lunga i 100 miliardi annui che sarebbero necessari a mitigare gli effetti negativi del cambiamento climatico ma che gli Stati del mondo non riescono a destinare a tale scopo, per scelte politiche miopi. I dati dell’Istituto di ricerca svedese confermano le preoccupazioni evidenziate dalla Dichiarazione congiunta della Campagna internazionale contro le spese militari GCOMS, diffusa durante le Giornate di Mobilitazione globale sulle spese militari (13 aprile – 9 maggio), focalizzata sugli impatti devastanti delle guerre sulla vita e sull’ambiente, in particolare sulla minaccia esistenziale derivante dalla crisi climatica. Secondo le Organizzazioni partecipanti (tra cui Rete Italiana Pace e Disarmo) l’aumento continuo delle spese militari “è incoerente con gli sforzi per raggiungere gli obiettivi essenziali di emissioni e aggraverà, non arginerà, l’emergenza climatica. La guerra e i conflitti armati non portano solo morte e distruzione, ma anche devastazione dell’ambiente e distruzione del clima”. Nonostante i Governi continuino a ripetere che sono spese utili per la difesa “alla fine ci renderanno indifesi di fronte alla minaccia esistenziale rappresentata dalla crisi climatica”. La Campagna GCOMS evidenzia come “La leadership politica globale si è concentrata su scelte aggressive e militarizzate” che non fanno altro che alimentare “tensioni e paure invece di coltivare relazioni internazionali basate sulla fiducia reciproca, sulla diplomazia e sulla cooperazione – tre componenti essenziali per affrontare la natura globale della minaccia climatica”. Di conseguenza “i fondi che potrebbero essere utilizzati per mitigare o invertire il dissesto climatico e per promuovere la trasformazione pacifica dei conflitti, il disarmo e le iniziative di giustizia globale, vengono invece spesi per militarizzare un mondo già troppo militarizzato”.

La campagna GCOMS, sposata dalla Rete Welcoming Asti, chiede con urgenza ai Governi di: cambiare rotta e concentrarsi su tagli rapidi e profondi alle spese militari, che alimentano la corsa agli armamenti e la guerra; smilitarizzare le politiche pubbliche, comprese quelle destinate ad affrontare la crisi climatica; attuare politiche incentrate sull’umanità e sulla sicurezza comune, che proteggano le persone e il pianeta e non l’agenda del profitto delle industrie delle armi e dei combustibili fossili; creare strutture di governance e alleanze basate sulla fiducia e la comprensione reciproca, sulla cooperazione e sulla vera diplomazia, in cui i conflitti vengono risolti attraverso il dialogo e non con la guerra.

Il presidio astigiano sarà, inoltre, occasione per parlare della prossima Marcia della Pace e della fraternità PerugiAssisi del 21 maggio e per raccogliere le ultime iscrizioni per il bus che partirà da Asti (per adesioni: asti.acli@gmail.com). Di seguito condividiamo il comunicato della rete Italiana Pace e Disarmo sulla mobilitazione.