A Mombercelli una 41edizione Fiera Nazionale del Tartufo Bianco da applausi fotogallery

Dopo la camminata tra le bottiglie giganti tra i Paesaggi Vitivinicoli dichiarati dall’Unesco Patrimonio dell’Umanità, l’aperitivo in vigna per i partecipanti e l’apertura ufficiale di ieri, sabato 15 ottobre, con una ricca serata di eventi, è proseguita oggi la Fiera Nazionale del Tartufo Bianco di Mombercelli, giunta alla sua 41a edizione.

Una fiera di qualità che ha richiamato molto pubblico per la soddisfazione dell’Amministrazione Comunale guidata dal Sindaco Ivan Ferrero e da tutte le realtà coinvolte nell’organizzazione. Durante la mattinata di oggi, domenica 16 ottobre, sul palco allestito nella centralissima piazza Alfieri è salito a portare il suo saluto il Governatore della Regione Piemonte Alberto Cirio.

“L’impulso che voi avete dato a questa fiera è notevole – ha sottolineato Cirio complimentandosi con il sindaco e con tutto lo staff organizzativo – tant’è che di Mombercelli si parla. Fare e non far sapere è come non fare e noi invece abbiamo bisogno di fare delle cose buone, delle cose belle, di qualità, ma anche di farle sapere al mondo.”

Riprendendo le parole del Presidente Cirio, Ivan Ferrero ha ribadito che “la volontà di questa fiera è di farne una bellissima vetrina dei prodotti eccezionali che abbiamo a Mombercelli, facendo rete, valorizzando in maniera strutturata e approfondita e soprattutto immaginando un territorio sempre più all’altezza delle nostre esigenze e delle nostre aspettative.”

Questo fare rete da parte di Mombercelli è arrivato fino a Pantelleria, rappresentata sul palco dello Chef Salvatore Bottaro, che in uno show cooking ha proposto un piatto con accostamenti particolari, partendo dal tartufo bianco, senza metterlo mai in discussione, ma con contaminazioni pantesche, accompagnato da una studentessa della Scuola Alberghiera di Agliano e dall’ospite speciale della Fiera 2022, l’ex velina di Striscia La Notizia e showgirl Shaila Gatta.

Presente anche il Presidente del Centro Nazionale Studi Tartufi Antonio Degiacomi: “Per fare un tartufo ci vuole una persona che lo cerca, il suo cane e un albero. Noi dobbiamo fare tanto nella promozione e questi momenti ci aiutano, però bisogna tramandare le conoscenze dei trifulau che hanno un sapere che va tramandato, così come bisogna sapere come trattare i cani che, giocando, partecipano alla ricerca del tartufo. Bisogna essere attenti anche che non siano abbattute le piante che producono tartufi: dobbiamo avere tartufi oggi ma anche domani, per gustare non solo loro ma anche i nostri ambienti naturali!”