Lettere al direttore

L’indignazione dell’Associazione Franco Casetta per il taglio dei fondi all’Israt

Riceviamo e pubblichiamo il comunicato dell’Associazione “Franco Casetta”.

“A nome dell’Associazione Franco Casetta, presidio della memoria della XXIII Brigata Canale e della lotta resistenziale nel Roero, attiva da oltre un decennio per la promozione dei principi e dei valori della Resistenza, esprimiamo la nostra indignazione per il mancato contributo economico all’Istituto Storico della Resistenza di Asti (ISRAT).

La decisione dell’amministrazione comunale di Asti, di operare un taglio ai fondi destinati al sostegno dell’attività dell’ISRAT, mette a serio rischio la piena operatività dell’istituto: lo studio e la ricerca storica svolto sul territorio, ma soprattutto il lavoro di approfondimento nelle scuole sui fenomeni di xenofobia, razzismo, antisemitismo e altre forme di discriminazione.

Riprendendo l’esortazione di un veterano della Resistenza francese, Stéphane Hessel, la nostra indignazione scaturisce dalla presa di coscienza che non si possa più salvaguardare nel tempo le conquiste sociali nate dopo la Liberazione. Alcune di queste, come il diritto alla cultura e all’educazione per tutti, la stampa affrancata dal potere e dalla corruzione, cessano di essere garantite perché gli amministratori non sono in grado di sostenerne i costi. Ci domandiamo se sia possibile che oggi manchi il denaro, o se sia piuttosto il potere del denaro, fonte inesauribile di disuguaglianze sociali, mai stato così forte e mai come oggi siano stati così incoraggiati individualismo, intolleranza e competizione ad oltranza di tutti contro tutti.

Il motore della Resistenza era l’indignazione.

Anche oggi, dalla stessa lucida emozione, seguirà l’impegno civile per opporsi affinché la nostra comunità non sia privata di un tale patrimonio storico. Un’istituzione preziosa per studenti, ricercatori ed insegnanti, riconosciuta come referente territoriale della Regione per la difesa e la diffusione dei valori della Resistenza, della Costituzione e della cittadinanza attiva, le cui iniziative e pubblicazioni non possono cessare di essere sostenute. A meno di voler equiparare questa officina della Resistenza, dotata di archivio storico, biblioteca, emeroteca, videoteca ed audioteca, ad una bocciofila o ad una palestra per la terza età, la cui sopravvivenza è legata ad una responsabilità economica del Comune e dunque “ai dolorosi no” dell’amministrazione.

Creare è Resistere. Resistere è creare.

La creazione di un tavolo tecnico per la risoluzione del mancato sostegno economico all’ISRAT è all’orizzonte, ma è difficile dire quale saranno le soluzioni che usciranno da tale incontro. In concerto con altre associazioni, movimenti, sindacati e soggetti sensibili all’eredità della Resistenza ci appelliamo affinché al tavolo si superino le difficoltà manifestate nel reperimento di nuove risorse economiche.

Consapevoli che il fascismo continua ancora a nutrirsi di razzismo, di intolleranza e di violenza, che a loro volta si nutrono delle ingiustizie sociali, ci appelliamo altresì agli “addolorati amministratori” perché si agisca coerentemente alla recente iniziativa comunale di rendere l’Onorevole Segre cittadina astigiana.

Ci appelliamo infine affinché si lavori tutti, cittadini attivi e consapevoli, insieme a studenti, genitori, nonni, educatori, per dare supporto e solidarietà all’istituto attraverso le iniziative che saranno promosse nei prossimi giorni.”

Luca Anibaldi