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Speciale 118 Sindaci: intervista a Roberta Offman, Sindaco di Cerreto d’Asti

118 Sindaci: incontriamo Roberta Offman, Sindaco di Cerreto d’Asti. 

Da bambino aveva mai immaginato di diventare Sindaco?

Non avrei mai pensato di diventare “Sindaco”, e non “Sindaca”, ma avevo tanti sogni che in parte, per mia fortuna, sono riuscita a realizzare. 

Come è nata la Sua candidatura a sindaco?

Per le elezioni del 2007 mi avevano coinvolta a candidarmi a consigliere comunale.

Subito non ne fui molto convinta perché avrei avuto poco tempo a disposizione per dedicarmi all’impegno preso. Infatti per il quinquennio successivo decisi di fare un passo indietro anche a causa di problemi famigliari.

Direi che posso ricollegare la mia candidatura a Sindaco a un tarlo di famiglia uscito da un antico mobile. Mio padre fece il Vice Sindaco per più di un ventennio.

Aggiungo, inoltre, che la “squadra” aveva voluto fortemente che mi mettessi in gioco per fare il bene della comunità.

Aveva già qualche esperienza di tipo amministrativo o comunque nel settore pubblico?

Da imprenditrice nel settore privato ho dovuto applicare la mia esperienza e le mie capacità per il disbrigo di pratiche amministrative, ma direttamente non avevo mai avuto esperienze. 

Quale è stato il suo primo pensiero nel momento che ha capito di essere stato eletto?

Caspita sono “Sindaco”! Ero incredula e la prima domanda posta a me stessa è stata: ma cosa dovrò fare domani mattina?

Comunque la sensazione che ricordo con piacere è stato il calore dei miei consiglieri eletti e non, le persone che quella sera e nei giorni a seguire si congratulavano e mi dicevano: Sei la prima donna Sindaco di Cerreto d’Asti.

Un pensiero particolare l’ho rivolto a mio padre che sicuramente sarebbe stato felice di essere presente quella sera.

Quale è stato (o è) l’impegno più complesso che in questa carica ha dovuto affrontare?

Esser Sindaco in un paese di circa 230 persone significa impegnarsi nella soluzione di tantissimi problemi della Comunità: dal sociale alla manutenzione del patrimonio, alle strategie amministrative per cercare di mantenere i servizi essenziali.

Appena eletta, ho dovuto affrontare un grande problema operativo: l’assenza di personale amministrativo/finanziario fisso, con dipendenti a tampone tutti in scadenza; l’unica certezza era il cantoniere a tempo pieno.

Praticamente la sensazione era quella di aver rilevato un’azienda paragonabile ad una scatola vuota.

In tempi brevi ho provveduto a sistemare l’organico con lo scambio di risorse umane con un altro Comune che ringrazio, per rimettere in funzione l’Ente.

A quale tipologia di materia o argomento deve dedicare più tempo?

Non c’è materia o argomento a cui si deve dedicare più tempo. Tutte le attività devono destare interesse se sono rivolte al miglioramento della comunità.

Purtroppo ci sono perdite di tempo eccessive per la forte burocrazia a cui sono sottoposti gli uffici, e di conseguenza i Sindaci.

La difficoltà è far comprendere ai cittadini che suggeriscono lavori da eseguire, che noi amministratori abbiamo le mani legate.

Determinati fondi stanziati, sono diretti ad un tipo di investimento specifico. Le voci dei capitoli di spesa vanno rispettate anche se talvolta, ci sarebbero delle altre priorità.

Fino ad oggi, quale è stato l’atto da Lei compiuto in carica, che Le ha dato più soddisfazione?

Considerato che il mio mandato non raggiunge il biennio, posso ritenermi soddisfatta delle cose che sono riuscita a fare fino ad ora, anche se non ho eseguito opere faraoniche!

Saranno piccoli interventi ma la manutenzione del territorio, non abbandonato a se stesso, è un bel biglietto da visita per il proprio paese.

Penso che mantenere il patrimonio architettonico, come il restauro della fontana dell’Oppio, datata 1727, eseguitonel settembre 2018 grazie ad un bando del Gal, sia strumento per tenere in vita la tradizione e la cultura del proprio paese.

Comunque abbiamo tanti progetti di cui, alcuni, diventeranno esecutivi nei prossimi mesi.

In che modo (o in quali modi) comunica con i concittadini?

Ho adottato il colloquio diretto con i cittadini, ricevendoli su appuntamento in Comune o raggiungendomi al cellulare.

Non prediligo facebook, tanto meno i gruppi “Se sei di……) perché sono fonte di malintesi, polemiche,ecc; meglio il confronto “Vis a Vis”.

Aggiungo: la porta del Comune di Cerreto è sempre aperta.

Soddisfatto di come porta avanti il suo incarico o no?  Si augura di poter continuare per altri mandati amministrativi?

Per il momento mi ritengo soddisfatta grazie alla collaborazione della Giunta, dei dipendenti e dei colleghi amministratori.

Comunque non mi fermo mai e non voglio fermarmi per cercare di portare a termine gli obiettivi che mi sono prefissata in questo mandato.

Pensare ad altri mandati ora è troppo prematuro…

Quali accorgimenti, che lei ha attuato, consiglierebbe ai colleghi per rendere l’azione del sindaco più efficace?

Proporre accorgimenti particolari ai miei colleghi sarebbe presunzione da parte mia.

Però mi sentirei di suggerire, ove possibile, di collaborare con la propria minoranza.

Nei piccoli paesi l’unione è la vera forza; la minoranza deve essere costruttiva, non distruttiva.

Dopo un rimpasto dell’altro gruppo consigliare, ci siamo incontrati tutti insieme concordando di fare squadra.

Personalmente sono molto soddisfatta di questo valore aggiunto amministrativo.

Di cosa avrebbe bisogno un sindaco per fare funzionare meglio la macchina comunale?

Sinceramente meno burocrazia, evitare di propagandare bandi che poi non hanno fondi strutturali sufficienti o che vengono risolti con un clic sulla tastiera di un PC, che premiano i Comuni in dissesto finanziario a scapito di quelli ben amministrati.

Aggiungo maggior semplicità burocratica per i comuni di piccole dimensioni.

Il problema sicurezza, nel suo Comune come è percepito dai cittadini? Cosa viene fatto e cosa, eventualmente, si dovrebbe fare di più.

Abbiamo un ottimo monitoraggio del territorio grazie alla collaborazione e disponibilità della vicina caserma dei Carabinieri di Cocconato.

Nei prossimi mesi verranno installate 12 telecamere su tutti gli ingressi del paese, grazie al contributo del Ministero dell’Interno con una quota di cofinanziamento comunale.

Sono aumentati negli ultimi anni i bisogni sociali della popolazione? Di che tipo? Cosa si può fare per affrontarli meglio?

E’ certo che negli ultimi anni i bisogni sociali sono aumentati in virtù di una popolazione che invecchia e delle condizioni economiche peggiorative.

Sul territorio si collabora in sinergia con il Servizio Socio Assistenziale del Chierese che interviene in supporto alle famiglie bisognose.

 Siamo molto attenti nel cercare di mantenere un utile servizio per la collettività come l’ambulatorio medico, che in tempi di carenza sanitaria non è così scontato.

Ci sono organizzazioni di volontariato nel suo Comune? Collaborano con il Comune? Se si, in che modo?

Non perdo occasione per dire che a Cerreto abbiamo un’efficientissima Pro Loco, che promuove attività di interesse sociale per raccogliere fondi.

Infatti nel corso del 2018/2019 ha calendarizzato dei pranzi solidali per i fondi per l’acquisto di una nuova ambulanza per il locale Comitato Croce Rossa Castelnuovo Don Bosco – Piovà Massaia.

Anche se non si tratta di organizzazioni, la gente del paese si adopera in caso di necessità anche perché Cerreto è un piccolo ma grazioso villaggio.

Colgo occasione per ringraziarli a nome di tutti perché la loro operatività è un valore aggiunto per il nostro piccolo paese. 

Ha ancora un sogno o un progetto tutt’ora nel cassetto, che vorrebbe poter realizzare?

Mai smettere di sognare, per poi poter realizzare.

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Si ringrazia per il sostegno al Progetto 118 Sindaci

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