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Speciale 118 Sindaci: Intervista a Cristiano Piergiuseppe Fornaro, Sindaco di Vaglio Serra

118 Sindaci: incontriamo Cristiano Piergiuseppe Fornaro, Sindaco di Vaglio Serra.

Da bambino aveva mai immaginato di diventare sindaco?

Assolutamente no. Devo dire che non mi ricordo neanche cosa volevo diventare, forse immaginavo di diventare un famoso calciatore, ma non certo fare il sindaco.

Come è nata la Sua candidatura a sindaco?

Proprio per caso. C’erano le elezioni del 2004 e qui a Vaglio c’era una grande incertezza, io avevo 26 anni e vivevo ancora in casa con i miei genitori. Con persone coetanee decidemmo di fare una lista. C’era da decidere chi sarebbe stato candidato sindaco e la scelta cadde su di me per la mia esperienza professionale oltre al fatto che io ero l’unico che non aveva ancora messo su famiglia e quindi, teoricamente, ero quello con un po’ più di tempo a disposizione.

Aveva già qualche esperienza di tipo amministrativo o comunque nel settore pubblico?

Direttamente no. Non ho fatto la trafila usuale (consigliere, assessore, vicesindaco). Però avevo chiare le problematiche amministrative dei comuni e ne conoscevo i meccanismi in quanto lavoravo e lavoro per una azienda che forniva software e servizi ai comuni e ad altri enti pubblici.

Quale è stato il suo primo pensiero nel momento che ha capito di essere stato eletto?

Prima di tutto stupito, perché non me lo aspettavo, poi felice specialmente per una persona, mio padre, vagliese doc. Ho ancora ben presente lo sguardo di mio papà quando il Presidente di seggio mi ha dichiarato vincitore delle elezioni. In quello stesso momento ho anche percepito il senso di responsabilità dal quale, da quel momento non mi sarei più staccato.

Poi, forse perché non credevo molto nella mia elezione, avevo già con alcuni amici, previsto qualche giorno di vacanza a Barcellona (un addio al celibato), e la sera stessa sono partito per quella città.

Quale è stato (o è) l’impegno più complesso che in questa carica ha dovuto affrontare?

Il reperimento dei fondi (poi avuti grazie alla Regione Piemonte) e la successiva costruzione della sala comunale polifunzionale “Sala delle Bersicule” (che sono i maggiolini delle patate).

Era di tutto il paese l’esigenza di avere un luogo di aggregazione per svolgere incontri e manifestazioni, con una annessa terrazza panoramica che, oggi, è il fiore all’occhiello del paese.

A quale tipologia di materia o argomento deve dedicare più tempo?

Mi pare non ci sia un argomento che mi impegna più di altri, il sindaco, nel caso di paesi piccoli come il mio, deve occuparsi un po’ di tutto anche perché, per i cittadini ne diventa l’unico riferimento.

Sovente si ricorre al Sindaco anche per questioni private, e in questi casi, il Sindaco non si sottrae e cerca di capire e mediare per fare si che in paese ci sia sempre un clima di amicizia e collaborazione fra gli abitanti.

Fino ad oggi, quale è stato l’atto da Lei compiuto in carica, che Le ha dato più soddisfazione?

Nel 2004, appena eletto Sindaco, mi trovai di fronte ad un atto di vendita, con regolare bando, di una costruzione comunale “Casa Stella” che di fatto era l’edificio più significativo del nostro paese,(veniva denominato il castello) e al quale i vagliesi erano tutti affezionati.

Un privato (che avrebbe voluto farne la sua residenza personale) aveva già vinto il bando, ma non era stato ancora stipulato il contratto.

Con l’approvazione di tutto il consiglio comunale sono riuscito a tenere la costruzione come proprietà del comune.

Ma siccome la costruzione era vetusta e necessitava di molta manutenzione, abbiamo sempre avuto dei timori legati alle condizioni in cui versava.

Qualche anno fa, abbiamo trovato, finalmente, una soluzione tramite degli investitori svedesi hanno rimesso il fabbricato a nuovo e ne hanno fatto un luogo di ricezione e con possibilità di utilizzo anche da parte dei vagliesi.

Questa struttura ricettiva (c’è anche un ristorante gestito da una famiglia di Vaglio Serra) ospita persone che provengono da varie nazioni, per cui il nome del nostro paese viene portato in tutto il mondo. Tra l’altro la struttura che viene chiamata “Il Castello di Vaglio Serra”, da lavoro anche ad alcuni cittadini vagliesi.

In che modo (o in quali modi) comunica con i concittadini?

Pur lavorando per un’azienda informatica, per le comunicazioni in paese il modo migliore è il colloquio diretto, non solo, con molti anziani il colloquio lo faccio in “Piemonteis”.

Anche con le persone che giungono da fuori paese cerco di colloquiare per dare loro una mano per sentirsi come se fossero a casa.

Poi tutti hanno il mio numero di cellulare e sanno dove abito.

Ed inoltre c’è già, in paese, un buon utilizzo di whatsapp.

Soddisfatto di come porta avanti il suo incarico o no?  Si augura di poter continuare per altri mandati amministrativi?

Soddisfatto si. Non vorrei sembrare presuntuoso, ma forse conta anche il fatto che  nella mia ascendenza (papà, nonno, bisnonno,ecc) ci sono tutti Vagliesi doc.

E ringrazio i cittadini di tutto il comune che mi hanno dato la possibilità di fare questa esperienza.

Mi augurerei di continuare di fare il Sindaco, ma esiste una attuale norma (che ritengo iniqua) che mi impedisce di ricandidarmi. Ritengo questa norma non corretta per paesi come il mio, se la gente ti vuole come sindaco perché vede che lo fai con passione e capacità, perché non lo puoi più fare?

In ogni caso sono assolutamente disponibile a dare una mano a chi verrà dopo di me.

Quali accorgimenti, che lei ha attuato, consiglierebbe ai colleghi per rendere l’azione del sindaco più efficace?

Non mi sento di dare consigli ai colleghi, ogni realtà è diversa dalle altre. Posso consigliare di parlare ed ascoltare sempre tutti i cittadini, ma di essere schietto. A volte questo atteggiamento potrebbe sembrare da subito non il migliore, ma alla lunga paga.

Di cosa avrebbe bisogno un sindaco per fare funzionare meglio la macchina comunale?

Bisognerebbe avere più finanziamenti (ora mancano proprio) ed evitare questa enorme burocrazia alla quale siamo assoggettati. Gli enti pubblici ci chiedono di continuo una mole impressionante di dati e poi bisogna stare dietro al continuo cambiamento delle normative.

Non è facile, per un comune come il mio, che ha un solo impiegato e altri due a tempo limitato e incarichi ben precisi, farsi carico di tutti queste attività.

Il problema sicurezza, nel suo Comune come è percepito dai cittadini? Cosa viene fatto e cosa, eventualmente, si dovrebbe fare di più.

Fortunatamente non siamo fra i comuni più colpiti dalla piccola criminalità, non abbiamo finora avuto ondate di furti alle case, come è successo a molti altri comuni. Forse perché abbiamo una posizione defilata dalle strade principali, qui si viene apposta, e non di passaggio.

Abbiamo comunque installato telecamere di ultima generazione (rilevano anche le targhe degli automezzi in transito) e la videosorveglianza funziona bene. Le abbiamo sistemate sulle strade di accesso al paese, vicino agli edifici pubblici e dalle piattaforme ecologiche.

Abbiamo anche un Controllo del Vicinato, non strutturato, ma che funziona, attraverso i moderni mezzi (cellulari, whatsapp) nel modo antico. Se qualcuno avverte qualche cosa di sospetto lo segnala a me che sono il referente.

Abbiamo la presenza dei carabinieri che appartengono alla stazione di Nizza.

Sono aumentati negli ultimi anni i bisogni sociali della popolazione? Di che tipo? Cosa si può fare per affrontarli meglio?

Fortunatamente no, anche se la crisi l’abbiamo percepita tutti, però qui ci fa anche il fatto che abbiamo tutti un pezzo di terra, un orto, non sarà molto ma aiuta.

Per l’assistenza agli anziani e ai bisognosi siamo associati al CISA di Nizza che opera molto bene. Interviene anche in casi di bisogni economici, ma di questi fino ad oggi, abbiamo avuto solo qualche caso sporadico.

Ci sono organizzazioni di volontariato nel suo Comune? Collaborano con il Comune? Se si, in che modo?

C’è la Pro Loco, che ci da una mano, non solo nelle manifestazioni, ma anche in altre attività che sono più di competenza del comune (esempio, non avendo in organico un cantoniere comunale, sono proprio i volontari della Pro Loco che si prestano per darci una mano sulle strade in caso di problemi sulla viabilità).

Ha ancora un sogno o un progetto tutt’ora nel cassetto, che vorrebbe poter realizzare?

Vorrei ristrutturare la Chiesa dei Battuti (penso di poterlo fare con l’avanzo di Bilancio) ma al momento, le leggi dello Stato non me lo hanno ancora consentito.

Come sogno, coltivo la speranza che i prossimi amministratori abbiano, verso Vaglio, gli stessi sentimenti che ho ed ho sempre avuto io.

E sogno che anche le miei figlie coltivino questo sentimento di amore verso Vaglio con la stessa fermezza e convinzione del loro papà.

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