Piemonte: funzionano le ordinanze contro il gioco d’azzardo

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L’Asl 3 di Torino ha condotto uno studio che giunge ad una conclusione importante: “Le ordinanze di riduzione temporale dell’offerta di gioco con apparecchi (slot e Vlt) dei sindaci dell’Asl To 3 funzionano e permettono una consistente riduzione nella spesa per i giochi“.

I provvedimenti volti a ridurre le conseguenze del gioco d’azzardo stanno dando i propri frutti, anche se lo studio condotto dall’Asl 3 di Torino parte dalla premessa che “nessuna considerazione può ancora essere fatta sull’efficacia o meno del cosiddetto ‘distanziometro’ dai luoghi sensibili; il Piemonte, la prima Regione che lo applica a tutti gli apparecchi nei bar e nelle tabaccherie (anche preesistenti rispetto alla Legge) lo fa dal 20 novembre 2017“.

Il Piemonte risulta essere tra l’altro la Regione nella quale vi è stato il maggior numero di Ordinanze limitative degli orari di funzionamento degli apparecchi di gioco: sono ben 60 i Comuni che hanno preso provvedimenti, sui 109 corrispondenti al 90% dei 586.000 residenti. Insomma, qualcosa si muove, anche se il quadro è molto differente da regione a regione e i dati a livello nazionale dicono che nel 2017 la spesa per il gioco si è mantenuta stabile con 19 miliardi di euro investiti, al netto delle vincite del gioco illegale. La stima è basata sui dati forniti dal Ministero delle Finanze nei primi sei mesi dell’anno passato e sulla proiezione per i sei mesi successivi.

Il gioco si conferma come una filiera assai in salute con una spesa di 18,944 miliardi, suddivisa in slot machine, videolottery, bingo, ippica, scommesse, lotto e affini, poker e casino. Attenzione, inoltre, perché come spiegano gli analisti di Slots Gratis Online, la spesa non è il volume delle giocate, che è invece cinque volte superiore: circa 100 miliardi di euro, che sono costituiti prevalentemente dalle somme vinte e poi rigiocate. In media, ciascuno dei 50,6 milioni di italiani maggiorenni, ha speso per il gioco circa 374 euro, poco più di un euro al giorno. Insomma, il popolo italiano è un popolo di amanti dei bar e delle sale slot: ogni giorno, oltre al caffè, gli italiani non rinunciano ad una puntata a scommesse, videolottery e casino online”.

Nonostante la crisi, che tutti gli indicatori sostengono sia quasi alle spalle, ma tarda ad allontanarsi, tra il 2016 e il 2017 la spesa per il gioco d’azzardo si è mantenuta sostanzialmente stabile, consolidando l’aumento rispetto al periodo compreso tra il 2009 e il 2015, anni durante i quali gli italiani hanno speso annualmente circa 17 miliardi di euro per il gioco. Al di là di casi incoraggianti come quello del Piemonte, dunque, la riforma del gioco in atto, le leggi regionali e le ordinanze del pubblico non sono bastate fin qui ad arginare la spesa degli italiani per il gioco. Intatte, inoltre, sono le entrate per l’Erario, che nel 2017 hanno sfiorato i 10 miliardi di euro, con un calo dell’1,9% rispetto al 2016, ma con un attivo di 2 miliardi di euro rispetto agli anni precedenti.

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