Olindo Cervella e le attività produttive

Di Olindo Cervella si ricordano spesso i successi amministrativi, come il risanamento dell’Ottolenghi e dell’Apro, forse meno il fatto che lavora fin da quando aveva 11 anni e ha sperimentato tutte le condizioni, dall’apprendista magazziniere al direttore di multinazionali, fino all’imprenditore.

Cervella, forte della sua esperienza, quali politiche vorrebbe attuare per favorire il lavoro?

Sono convinto che il lavoro sia un punto fondamentale per il benessere di una cittadinanza e credo anche tessuto imprenditoriale, agenzie formative e istituzioni debbano colloquiare in una maniera costruttiva per garantire che domanda e offerta di lavorino entrino in relazioni virtuose. In questo processo, il ruolo dell’Amministrazione comunale sarà quello fondamentale di sintesi, di promotrice di progetti e di fautrice di coesione. Le donne e gli uomini della coalizione che rappresento sono convinti che sia importante continuare a concertare con le Associazioni di categoria che rappresentano Artigiani e Commercianti politiche a sostegno delle piccole realtà imprenditoriali, che devono continuare ad essere presìdi di professionalità e di “cultura del fare”. Vogliamo elaborare convenzioni e incentivi affinché la clientela sia invogliata a rivolgersi ai piccoli negozi. Vogliamo studiare operatività di tutor marketing, sfruttando le competenze dei giovani studenti universitari in stage, per fornire assistenza specifica, progetti di rilancio e proposte di campagne promozionali.

In risposta alla costante crescita dell’e-commerce, prescelto spesso perché permette di effettuare acquisti a qualsiasi ora del giorno e della notte, ottenere sconti e consegna a domicilio, vorremmo progettare un “portale Alba” che metta in rete tutti gli esercizi commerciali albesi, offrendo la possibilità di acquistare on line e ritirare in negozio o ricevere la merce a casa, di approfittare di campagne promozionali specifiche e di ricevere davanti alla porta financo la spesa dei generi alimentari e non, acquistati via Internet ma nel negozio di quartiere”.

Gli imprenditori lamentano una tassazione eccessiva. Cosa può fare il Comune?

“Innanzitutto occorre ricordare che il sistema tributario ( relativo a Imu e addizionali comunali) non viene fissato dal Comune ma dallo Stato; al Comune viene concesso di definire la percentuale delle aliquote entro limiti minimi e massimi, limiti che però sono fissati dalle leggi nazionali.

Il Governo centrale, con la Legge di stabilità 2019, ha tolto i blocchi agli aumenti che erano stati stabiliti dal governo Renzi. Oggi è stata offerta ai Comuni la possibilità di aumentare le leve fiscali. Ma noi non aumenteremo le imposte. Alba non ne ha bisogno per rimettere a posto i conti, perché non ha debiti grazie alla buona amministrazione Marello. La pressione tributaria del Comune di Alba è mediamente più bassa rispetto al resto della Regione e abbiamo abbassato anche la Tari, in media del 10%. Vogliamo che Alba diventi sempre più attrattiva per le aziende. Per questo vorremmo proporre una riduzione di Imu e Tasi pari allo 0,4 per cento, con il vincolo che tale “sconto” sia ribaltato a vantaggio del conduttore del contratto di locazione dell’attività commerciali, a sostegno dei negozianti.

Vogliamo semplificare la gestione della burocrazia per quello che attiene la competenza comunale e farci promotori buone prassi che consentano una migliore connessione tra tessuto imprenditoriale, professionisti e consulenti e Agenzia delle entrate, Tribunale, Inps e altri enti statali affinché si attivino sportelli dedicati all’imprenditoria, in grado di garantire una sempre migliore efficienza della macchina burocratica, oltre che riscontri, pareri e consulenze, in tempi rapidi e rispondenti alle necessità delle attività produttive”.

E cosa può dirci del turismo, che assorbe sempre più lavoratori?

“Sarà vitale potenziare la cooperazione con il territorio di Langa e Roero per elaborare progetti armoniosi, che coinvolgano e valorizzino tutti. Per questo abbiamo pensato a un Ufficio progetti e risorse, che vada a caccia di finanziamenti pubblici capaci di attivare un volano di investimenti. E vorremmo anche potenziare gli eventi di natura culturale, artistica e distribuirli in ogni quartiere, in modo che, ad esempio, in un evento multiculturale si presentino i vari Paesi attraverso i loro poeti, l’artigianato tipico, la loro musica, non attraverso la cucina, così da non togliere lavoro ai ristoratori albesi, ma offrendo conoscenza più profonda delle diverse specificità”.

Un programma molto articolato…

“Sì, ma per presentarlo meglio ai cittadini lo abbiamo concentrato in uno schema che abbiamo pubblicato sul sito e che si può vedere cliccando qui. Ma è riduttivo pensarlo come uno schema dedicato al lavoro, perché tratta anche di viabilità, e ambiente e smart city, perché, giusto per fare un esempio, se migliora il traffico, ne avrà giovamento l’ambiente, ma anche il panettiere che deve fare una consegna dall’altra parte della città”.