Un secolo di Circolo Mandolinistico Pietro Paniati: un concerto all’Archivio di Stato per aprire le celebrazioni del centenario

Giovedì 14 dicembre alle 20.15 la stagione Regie Sinfonie, organizzata dall’Associazione Culturale I Musici di Santa Pelagia, aprirà nell’Archivio di Stato (Via Generale Giuseppe Govone 9, Asti) le celebrazioni del centenario del Circolo Mandolinistico Pietro Paniati, protagonista ininterrotto di un secolo di vita musicale astigiana e testimone delle profonde trasformazioni che hanno portato la città del Primo Dopoguerra a diventare il dinamico centro urbano di oggi.

Il concerto viene prodotto con la preziosa collaborazione dell’Archivio di Stato di Asti, nel segno di una collaborazione sempre più necessaria tra enti culturali per la valorizzazione delle eccellenze del territorio come la “Paniati”, e della sua direttrice Valentina Emanuela Pistarino, studiosa attenta e appassionata della storia cittadina.

La serata si aprirà alle ore 19.30 con l’esibizione degli allievi e delle allieve di mandolino del Civico Istituto di Musica “Giuseppe Verdi” e del Liceo Musicale “Augusto Monti” diretti dalle Docenti Amelia Saracco (mandolino) Sappa Teresa (chitarra) e dal prof. Vogliono Giorgio (chitarra) una scelta molto significativa, con la quale una realtà storica come la “Paniati” dimostra non solo la perenne vitalità del repertorio per mandolino, ma anche – e soprattutto – il grande impegno che profonde per assicurargli un futuro luminoso, rivolgendosi attivamente alle giovani generazioni.

Il programma si aprirà doverosamente nel nome di Pietro Paniati, del quale verrà eseguita Aurora, per proseguire poi con due celebri pagine di estrazione lirica, il Preludio al primo atto della Traviata di Giuseppe Verdi, un brano che nel giro di poco più di tre minuti riassume la vita gaia e drammatica della Dama delle camelie Violetta Valéry, e un estratto dell’operetta La principessa della czarda del compositore ungherese Emmerich Kálmán. Dopo il celebre Tema di Lara di Maurice Jarre, motivo più noto del film Il dottor Zivago, la Paniati trascinerà il pubblico in un vortice di emozioni, passando con apprezzabile ecletticità dai canti russi della steppa, alle danze klezmer intrise al tempo stesso di vivace brillantezza e di una sottile vena malinconica e a una coinvolgente Fantasia napoletana.

Come chiusura, verranno proposti due brani diversissimi tra loro, che rappresentano in maniera evidente la versatilità del mandolino, a proprio agio tanto nella sfera profana quanto in quella sacra, ossia il Tango
preparense del grande maestro del tango argentino Astor Piazzolla e il delicatissimo Panis angelicus di César Franck.

Direttori saranno Fabio Poggi e Cristian Margaria.

CIRCOLO MANDOLINISTICO PIETRO PANIATI
L’orchestra mandolinistica “Pietro Paniati di Asti, libera associazione senza scopo di lucro, è nata nel 1924 su iniziativa di un gruppo di appassionati dello strumento a plettro, tra i quali emergeva il ventiduenne Pietro Paniati, che in seguito acquistò fama di virtuoso di livello internazionale. Fin dai suoi esordi, il gruppo si è distinto per l’abilità tecnica e la dolce espressività e si è aggiudicato così diversi primi premi in concorsi nazionali e internazionali. La mandolinistica non ha mai cessato la sua attività, se non per un breve periodo durante la Seconda Guerra Mondiale. Il repertorio spazia da quello originale per strumenti a plettro, per cui hanno scritto i più grandi musicisti di ogni tempo e nazione (da Antonio Vivaldi a Georg Philipp Telemann, da Wolfgang Amadeus Mozart a Ludwig van Beethoven e da Giuseppe Verdi, a Gustav Mahler e agli autori contemporanei), alle trascrizioni da opere, operette, canzoni, danze, arie classiche e colonne sonore di film. Tra gli elaboratori più validi meritano di essere citati alcuni direttori succedutisi alla testa dell’orchestra, tra cui Alfredo Marello, Alfredo Goria e più recentemente Vittorio Fossa e Fabio Poggi. In tutta Europa è evidente la rinascita e l’interesse verso questi strumenti e la rivalutazione del relativo repertorio. Negli ultimi anni molta attenzione è stata posta alla diffusione del mandolino tra le giovani generazioni.