Tiramisù World Cup: tutto quello che c’è da sapere sulla “Sfida più golosa dell’anno”

Si sta svolgendo in questo fine settimana, iniziata giovedì con conclusione domani, domenica 8 ottobre, la Tiramisù World Cup.

Di seguito le pillole su tutto quello che c’è da sapere sulla “Sfida più golosa dell’anno”
– Il tema della 7ª edizione è “Treviso e il Caffè”, con appuntamenti “Extra-TWC” dedicati;
– l’edizione di quest’anno si tiene nel week-end da giovedì 5 a domenica 8 ottobre, all’interno della orangerie allestita in piazza dei Signori a Treviso;
– Media partner dell’evento, anche quest’anno, La Cucina Italiana, la storica rivista di gastronomia fondata nel 1929.
– ogni anno vengono utilizzati indicativamente: 9.000 savoiardi, 130 kg di mascarpone, l’equivalente di 3.700 uova, 250 kg di cacao, circa 220 kg di zucchero e 10 kg di caffè;
– due le categorie di gara: ricetta originale (uova, zucchero, mascarpone, savoiardi, caffè, cacao), ricetta creativa (è possibile aggiungere fino a 3 ingredienti e sostituire il biscotto);
– i criteri di gara per decretare il “Tiramisù più buono del mondo” sono:
1) esecuzione tecnica: valuta l’organizzazione del tavolo, la pulizia, la gestione degli ingredienti, la capacità esecutiva;
2) presentazione estetica: valuta l’aspetto, la disposizione del piatto, le decorazioni e la gradevolezza estetica finale;
3) intensità gustativa: valuta la forza e la permanenza in bocca dell’assaggio;
4) equilibrio del piatto: valuta l’equilibrio tra gli ingredienti utilizzati;
5) sapidità ed armonia: valuta la gradevolezza, l’intensità e l’armonia dei sapori (giusta dosatura degli ingredienti);
– nelle Selezioni, la giuria è composta da giudici popolari selezionati secondo un test online che richiede il superamento di 15 domande su regolamento di gara, ricetta e storia del Tiramisù. Nelle Semifinali e Finale la giuria è composta da professionisti ed esperti del settore (cuochi, pasticceri, giornalisti);
– In media, ogni anno oltre 3000 persone tentano il test online per aggiudicarsi un posto nella giuria popolare della gara: a disposizione solo 100 posti;
– Nel suo percorso, la TWC23 ha coinvolto oltre 100 partecipanti stranieri provenienti da Spagna, Francia, Germania, Svizzera, Bosnia, Slovacchia, Olanda, Regno Unito, Irlanda, Finlandia, India e Thailandia;
– Nel kit del concorrente, oltre agli ingredienti per la ricetta originale, ogni partecipanti trova il grembiule, il cappello da chef e il piatto ufficiale, realizzato in esclusiva per la TWC;

– Nel mese di giugno 2023, ci sono state le Selezioni per la ricetta originale a Montevideo (Uruguay), la vincitrice è stata Cielo Fitipaldi, e a San Paolo (Brasile), dove la vincitrice è stata Patricia Guerra. Entrambe sono in gara nel Grand Final a Treviso.

Quest’anno sono previsti:
– Premio De’ Longhi, per coloro che usano la miscela di caffè Cold Brew estratta dalla macchina Eletta Explore di De’ Longhi;
– Premio Hausbrandt, con un esperto giudice di Hausbrandt che segue con attenzione i concorrenti della Semifinale Originale e sceglie il tiramisù dal gusto più equilibrato e che meglio valorizza l’ingrediente caffè;
– Premio Matilde Vicenzi, individuato nella categoria “ricetta originale”: il vincitore si aggiudica la “Vicenzi Experience”;
– Premio Strega, individuato nella categoria “ricetta creativa” per il miglior utilizzo del Liquore Strega;
– Premio Bellezza di BeautyDrop Treviso, durante le Semifinali, la Tiramisù Star Moira Bardini, sceglie “Il Tiramisù Originale più Bello” e “Il Tiramisù Creativo più Bello”;
– Premio Moralberti, un giudice di Dolcefreddo Moralberti che premia i Semifinalisti della Ricetta Creativa ci sarà invece il Giudice di Dolcefreddo Moralberti che selezionerà il Tiramisù creativo più innovativo. Il vincitore accede direttamente alla Finale Creativa;
– Premio La Cucina Italiana, scelto tra i finalisti delle due categorie di gara;

– I vincitori della TWC 2023 hanno l’accesso a una cooking class con lo chef de “Le Beccherie”
– I giudici della Finale di quest’anno sono: Laura Forti de “La Cucina Italiana” (presidente di Giuria), James Hoffmann (autore e youtuber), Alberto Grandi (docente di Storia dell’Alimentazione), Andrea d’Angelo (amministratore delegato Strega), Manuel Gobbo (chef ristorante Le Beccherie), Dania Sartorato (presidente Fipe e Confcommercio Unione provinciale Treviso), Massimo Linguanotto (figlio di Roberto “Loli” Linguanotto, padre nobile del Tiramisù a Treviso);
– Presso la Loggia dei Cavalieri è possibile assaggiare i Tiramisù dei Campioni delle passate edizioni: fra loro, il Tiramisù originale di Giuseppe Salvador (TWC 2022), quello al Cannolo siciliano e al Liquore Strega di Marina Summa (TWC 2022), il Tiramisù al Cioccolato di Modica I.G.P. di Stefano Serafini (TWC 2021), quello al pistacchio di Diletta Scandiuzzi (TWC 2018) e quelli di Dolcefreddo Moralberti: Specialty Tiramisù (Limited Edition TWC 2023) con miscela Gourmet Columbus di Hausbrandt e l’Original Gluten Free.

Fra gli appuntamenti della Tiramisù World Cup 2023 Extra, la presentazione del libro di Alberto Grandi che si terrà sabato 7 ottobre (alle ore 17,00) presso il Palazzo della Luce. L’autore sarà anche in Giuria della Finale di domenica 8 ottobre alle ore 15,00 in piazza dei Signori a Treviso.

Alberto Grandi, docente di Storia dell’Alimentazione all’Università di Parma, è pronto a presentare il suo libro “Storia delle nostre paure alimentari”: «L’uomo ha sempre avuto paura dei cibi nuovi, come di tutti i prodotti che sono arrivati in Europa, dopo la scoperta dell’America. Pensiamo al pomodoro, alle patate, al mais: solo molto lentamente questi alimenti hanno cominciato a fare parte del nostro sistema alimentare».
Lo storico racconta come sia accaduto lo stesso anche per il caffè, tema centrale dell’edizione di quest’anno della Tiramisù World Cup: «Più o meno nello stesso periodo, nel XVI secolo, dall’Oriente arrivò quella strana “polvere nera” che, inizialmente, veniva guardata con sospetto, perché importata dalla Turchia, quindi da popoli allora considerati “infedeli”. Fu solo quando Papa Clemente VIII in persona stabilì che la bevanda era buona, e quindi non fosse pericola né per il corpo né per l’anima che lo stesso caffè iniziò a diffondersi. In fondo, senza questa importante decisione papale, oggi non potremmo gustare nemmeno il Tiramisù, senza dubbio il dolce al cucchiaio italiano più buono e più famoso nel mondo»

Questo è solo uno dei tanti approfondimenti che tratterà Alberto Grandi: «Quando i frigoriferi, la pastorizzazione e tutte le altre tecniche di conservazione ancora non esistevano, come faceva l’uomo a essere sicuro di quello che mangiava? Poteva ammalarsi, o addirittura morire, dato che per stabilire se un cibo è pericoloso serve sostanzialmente una cosa: l’esperienza».
Nel suo libro, Alberto Grandi ripercorre le tappe di questa storia millenaria attraverso aneddoti e vicende curiose, dalla paura della lebbra suina (una malattia inesistente), a quella del pomodoro velenoso, fino alla stigmatizzazione degli OGM, tenendo insieme scienza, superstizione, politica, economia ed ecologia: «Produrre cibo per otto miliardi di persone non è solo una questione sanitaria, è soprattutto un tema che mette in gioco la salvezza dell’intero pianeta».