Da Asti a Barcellona in bicicletta: il viaggio di Diego Tassagna

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Passione. Ce ne ha messa tanta, tantissima, Diego Tassagna, il ciclista astigiano che nella giornata di mercoledì 8 agosto ha compiuto una vera e propria impresa, completando con la sua bicicletta, una Gravel Revolt Advanced, ben 1080 km, da Asti a Barcellona: un percorso decisamente difficile, reso complicato soprattutto soprattutto dal vento, elemento che non gli ha però impedito di portare a termine l’obiettivo. Lo abbiamo incontrato per quattro chiacchiere. Di seguito le sue parole.

Diego, raccontaci come è nata questa idea

Ero a casa e avevo appena ricevuto il piano ferie dall’azienda per cui lavoro. Prima di allora avevo sempre fatto mete brevi, tipo Loano poi cercando la meta delle vacanze mi imbatto in Barcellona. Non ci ho pensato due volte: ho preparato la bici e ho organizzato il viaggio. Le mete erano parecchie da organizzare, non era facile gestire il tutto anche perché con me avevo un carico pesante tra cui la tenda per dormire e i vestiti. Più o meno ho percorso 140 km al giorno, sono felice perché ho soddisfatto tutte le mie aspettative: al mattino sveglia alla 6 e poi giù a pedalare per 9/10 ore. Ma ammetto che qualche momento complicato c’è stato.

Quando?

Al secondo e terzo giorno, in cui le mete prefissate erano rispettivamente Antibes e Toulone. Nel primo caso un piccolo incidente che mi ha provocato dei danni al cambio, proprio quando mancavano solo due km al termine della tappa: mancava ancora tutta una settimana e a livello mentale è stato difficile. Nel terzo giorno la bici ha subito le conseguenze dell’incidente sfortunato del giorno prima, per cui ho dovuto apportare qualche modifiche sia al mezzo che al mio stile di guida. Proprio verso Toulone ho poi conosciuto un ragazzo di Bordeaux, anche lui in bici, che vedendo i problemi e il fatto che fossi contro vento mi ha aiutato precedendomi e guidandomi per gli ultimi 60 km: questo a testimoniare la grande unione che c’è tra noi ciclisti. Da lì in avanti è andato tutto bene, da Arles a Barcellona passando per Narbonne e Parpignano. Avessi potuto avrei fatto anche il ritorno ma mancava il tempo, chissà la prossima volta. Mi sono divertito davvero tanto in un modo che è difficile da spiegare, la bicicletta mi fa stare bene.

Prossime tappe?

Amsterdam sicuramente prossimo inverno e poi quello che è il sogno di ogni ciclista, vale a dire Capo Nord, in Norvegia, oltre il Circolo Polare Artico. Colgo infine l’occasione di  questa intervista per ringraziare mia madre, che ha scritto alla vostra redazione dando risalto a questo fatto: un bellissimo regalo di compleanno (Diego ha compiuto 26 anni il 19 agosto, ndr).

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