A San Damiano si parla del destino del tartufo: “I cambiamenti climatici un pericolo per il futuro”

Parte ufficialmente la Fiera del Tartufo di San Damiano, che per la prima volta ha valenza nazionale. Primo atto della manifestazione la presentazione nella sala consiliare del Comune, dell’offerta turistica e gastronomica di San Damiano nel paese autunnale.

Per noi questa sera è un grande momento di festa – afferma l’assessore al Turismo Flavio Torchiocelebriamo la prima edizione nazionale di questa fiera. Abbiamo trovato una fiera “insabbiata” a causa della scarsa collaborazione di tutti gli enti del territorio. Grazie al lavoro fatto in questi anni, siamo riusciti ad arrivare a questo grande risultato. E’ un punto di partenza che ci deve spronare a far crescere questa Fiera ancora di più negli anni a venire: siamo un territorio che non ha nulla in meno ad altri, più blasonati, limitriofi”.

Di grande risorsa per il territorio ha parlato il vicepresidente della Regione Piemonte Fabio Carosso: “Le fiere sono un momento importantissimo per comunicare la grande qualità del nostro prodotto – spiega – vivere in un territorio tartufigeno è come stare sopra un grande giacimento di preziosi”.

Nel breve intervento, l’assessore al turismo del comune di Asti Riccardo Origlia  spiega come “Dal punto di vista dell’Amministrazione astigiana stiamo cercando di ricostruire un percorso per migliorare la comunicazione e vendere il territorio come una grande risorsa” mentre il presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Asti Mario Sacco sottolinea come in Piemonte si vive un periodo particolarmente felice perché “tutte le Istituzioni stanno facendo squadra. Non dobbiamo andare in contrapposizione a realtà come Alba, ma esprimere le realtà e le produzioni importanti che il nostro territorio sa esprimere. Il tartufo bianco d’Alba è anche tartufo bianco del Monferrato”.

Girando per le Fiere del Tartufo in queste settimane colgo tanti segnali incoraggianti, con molta gente che affolla le manifestazioni dopo due anni di stop – così Antonio Degiacomi, presidente del Centro Studi sul Tartufobisogna però rimarcare anche alcuni segnali negativi: la stagione estremamente calda ha penalizzato la produzione, con scarsità di prodotto e prezzi davvero elevati. Dobbiamo affrontare questa situazione come uno sprono per fare meglio. Ci vuole cultura nella gestione dei terreni e tutela del prodotto a livello nazionale. Le cose funzionano se tutta la filiera lavora al meglio”.

Piero Botto, presidente dell’Associazione dei tartufai astigiani sottolinea l’impegno per piantare alberi da tartufo. “Abbiamo già 500 o 600 alberi che speriamo possano dare i loro frutti nei prossimi anni, ovviamente confidiamo in condizioni climatiche meno estreme”. 

E di condizioni climatiche ha parlato anche Cesare Carlevero presidente dell’Associazione Produttori Sandamianesi: “Abbiamo cercato di salvaguardare i nuovi innesti dal caldo di quest’estate. Purtroppo non siamo sempre riusciti a salvarli”.

Al termine del convegno è stata presentata anche l’attività della scuola alberghiera di San Damiano che ha realizzato un momento conviviale legato al tartufo.

Convegno tartufo San Damiano degiacomi
Convegno tartufo San Damiano Piero botto
Convegno tartufo San Damiano Cesare carlevero
Convegno tartufo San Damiano  Flavio torchio
Convegno tartufo San Damiano Migliasso