Angela Motta (Italia Viva): “Insieme con Azione, un’opportunità politica importante anche per il nostro territorio”

Quella che molti commentatori politici hanno definito la telenovela dell’estate, ovvero le sorti di Azione e del suo leader Carlo Calenda, pare giunta alla conclusione. A dieci giorni dalla presentazione delle liste, Azione e Italia Viva dovrebbero raggiungere un accordo per dare vita ad un terzo polo centrista  e riformista.

“L’accordo non è ancora stato fatto -spiega Angela Motta, referente di Italia Viva – ma sono fiduciosa che venga chiuso nelle prossime ore.  Credo che la collocazione naturale di Azione sia accanto ad Italia Viva, in un  terzo polo riformista, che come ha detto Matteo Renzi, è un’opportunità straordinaria per la politica italiana”.

Il cammino che ha visto Italia Viva e Azione, però, in occasione delle Amministrative astigiane è stato accidentato. Questo accordo cambierà qualcosa?

Per quanto riguarda le amministrative, ritengo che i problemi non siano stati di volontà politica tra noi (riferito alla candidatura di Marco Demaria ndr), ma dovuti al poco tempo a disposizione per creare una proposta politica importante. C’è stato poco tempo anche per concordare, a livello di segreteria di partiti, le nostre idee riguardanti l’uso dei simboli e il senso della coalizione. Noi, per esempio, non eravamo d’accordo a un progetto di tipo civico, come prospettato da Calenda: ma ripeto, nessuna polemica. Sono in buoni rapporti sia con il vecchio gruppo dirigente astigiano che con il commissario di Azione, Luigi Florio.

Ecco, Florio. Vi siete già parlati per affrontare il nodo candidature? 

No, per ora aspettiamo l’accordo a livello nazionale, dal quale dipenderanno le percentuali di assegnazione dei collegi. Noi abbiamo fatto alcune proposte, di soggetti che ci hanno dato la loro disponibilità. Sono Barbara Baino, sindaco di Mongardino e Marco Crivelli, imprenditore vitivinicolo di Castagnole, fratello di Paolo Crivelli. 

Parliamo del futuro. E’ innegabile che più di un esponente politico stia facendo un pensierino per entrare nel terzo polo. Possono cambiare gli equilibri a livello locale?

Non so rispondere a questa domanda. Quello che posso dire è che noto con piacere è che molti esponenti di Forza Italia, che non si sentono più rappresentati dall’attuale coalizione di centrodestra, hanno scelto di approdare in quello che noi vogliamo portare avanti, un progetto serio e riformista per il bene del paese. Abbiamo accolto la lista civica nazionale dell’ex sindaco Pizzarotti, un ex amministratore locale che ha ben presente i problemi quotidiani del territorio: questo perché vogliamo portare avanti un discorso serio e pragmatico. E chi è vicino alle esigenze delle persone e dei territori sa bene che questo è fondamentale.

Sembra l’identikit del sindaco Maurizio Rasero.

Non ho parlato con il sindaco. Però ho apprezzato molto la sua presa di posizione a favore di Draghi, così come le sue ripetute affermazioni per le scelte orientate verso il civismo.

Ultima domanda: cinque anni fa Angela Motta era candidata sindaco del Pd. Ora il campo largo, sia a livello nazionale, che locale, è andato a pezzi. Un giudizio?

Io penso che le coalizioni fatte “contro”  e non “per”  non abbiano vita lunga. Questo si è visto ad Asti, dove è stato difficile tenere insieme una coalizione con uno spettro così largo. Questo nonostante il candidato a sindaco, Paolo Crivelli, persona straordinaria ma che secondo me ha avuto poco tempo per farsi conoscere dagli astigiani. Inoltre c’è stata una polarizzazione incredibile sulle due coslizioni, che ha cannibalizzato tutti i candidati civici, un elemento non riscontrabile in altre città.  Sintetizzando, però, credo che la serietà, la coerenza e la chiarezza del proprio programma politico paghi. Gli elettori non vogliono ambiguità, ma proposte concrete e fattibili.