Tutto pronto per “Grignolino: il Nobile Ribelle” a Grazzano Badoglio

È tutto pronto per la prima di «Grignolino, il Nobile Ribelle», l’evento dedicato al vino più anarchico testa-balorda del Monferrato in programma sabato 26 e domenica 27 marzo a Grazzano Badoglio (Asti). 85 produttori, oltre cento etichette in degustazione e due menù, uno di carne e uno di pesce, pensati per abbinare il Grignolino. La manifestazione ha la regia dell’Ais – Associazione Italiana Sommelier del Piemonte, con le delegazioni di Asti e Casale, supportate dal Consorzio Barbera d’Asti e vini del Monferrato, dal Consorzio Colline del Monferrato Casalese, dalle Associazioni Produttori di Grignolino d’Asti Doc-Piemonte Doc Grignolino e Monferace.

IL PROGRAMMA
A dar voce al «nobile ribelle» saranno i sommelier delle due delegazioni che parleranno di grignolino in tutte le sue diverse sfumature, ne racconteranno storia, territori e diversi stili di vinificazione e affinamento. La due giorni si svolgerà dalle 11 alle 18, nei locali dell’ex scuole. L’evento sarà a ingresso libero senza prenotazione con un costo per la degustazione di 15 euro (10 per i soci Ais). La parte ristorativa è stata affidata a Francesca Persano, meglio conosciuta come “Miss Dado” che attualmente gestisce la struttura e Vimini, un ristorante in centro a Torino, che realizzerà due menù per offrire la possibilità di sperimentare i diversi abbinamenti possibili con il grignolino, vino dalla grande versatilità. Il menù a base di carne prevede: piatto con friciulin, salame cotto, salame crudo e toma, agnolotto, carne cruda condita, brut e bun e semolino dolce. Il menù a base di pesce: insalata di mare, tagliatelle con ragù di polipo, merluzzo con verdure di stagione con salsa di beurre blanc, stecco al cioccato. I locali ospiteranno la mostra dello Studio C&C di Paolo Albertelli. Il barman Nicola Mancinone del Confessionale Vermouth and Mix Bar, proporrà alcuni cocktails base grignolino per avvicinare anche i più restii a questo vitigno, dandogli una veste nuova e alternativa.

Info: Daniele Guaschino (3387547028), Paolo Poncino (3397339813), Eleonora Giroldi (3920948799)

COSA DICONO GLI ORGANIZZATORI
«Un nuovo evento per me è sempre un nuovo stimolo e una nuova sfida – dice Paolo Poncino, delegato Ais Asti – Sono contento di aver unito sotto Ais tutte le voci di questo vitigno unico, che ora alza la testa (balorda) e guarda lontano con la sua storia nobile e il suo spirito ribelle»

«Un’opportunità unica per apprezzare al meglio il “gusto del territorio”, termine talvolta abusato ma assolutamente concreto in questa occasione: il Grignolino è infatti rappresentazione unica e inimitabile del Monferrato» aggiunge Daniele Guaschino, delegato Ais Casale.

«Finalmente, grazie ad Ais Asti e Ais Casale, con la collaborazione di Consorzi e Associazioni – commenta Dante Garrone, presidente Associazione Produttori di Grignolino d’Asti Doc-Piemonte Doc Grignolino – si riesce a offrire un evento dedicato al Grignolino nelle sue varie sfaccettature, con la partecipazione di quasi 100 produttori che offrono un panorama vastissimo sul vitigno e che fanno ben sperare nel futuro del Grignolino».

«Il Grignolino d’Asti – dice Filippo Mobrici, presidente del Consorzio della Barbera d’Asti e Vini del Monferrato – è una delle grandi e nobili doc (ricordiamo che ha una storia plurisecolare ed era il vino preferito di Casa di Savoia) tutelate dal Consorzio che mi onoro di rappresentare. L’ evento di Grazzano costituisce un momento importante nella promozione e crescita non solo di questo vino, ma di tutto un territorio ad alta vocazione viticola, in cui svolge un ruolo strategico fondamentale l’Associazione dei produttori di Grignolino d’Asti guidata da Dante Garrone».

«Salutiamo con entusiasmo questa nuova stagione di promozione del Grignolino che, per noi, rappresenta una delle bandiere più importanti di questo territorio» aggiunge Ermanno Accornero, direttivo del Consorzio Colline del Monferrato Casalese.

QUALCHE CURIOSITÀ SUL GRIGNOLINO
È stato definito in tanti modi: ribelle, selvatico, anarchico «testabalorda». Un tempo accompagnava i più raffinati menù delle Casate Reali, primi in Savoia, ma i suoi tannini spiccati gli conferiscono un carattere un po’ spigoloso ma anche la capacità di invecchiare bene. Oggi il Grignolino, vitigno autoctono del Monferrato, torna ad avere un suo appeal sui consumatori, soprattutto i più giovani. L’origine del nome è incerta: qualcuno sostiene che Grignolino derivi da “grignole”, termine dialettale astigiano che indicava anticamente i vinaccioli, che in questa varietà sono più numerosi rispetto ad altri vitigni e sono responsabili della sua marcata tannicità. Per altri sarebbe legato all’espressione “grigné”, in piemontese sorridere, perché a un sorriso assomiglierebbe l’espressione che, causa tannini, si disegna sul volto di chi lo beve. Secondo gli studi della studiosa Enza Cavallero, il primo documento scritto in cui si cita il Grignolino (come Berbexinius) è un atto d’affitto datato 1249, trascritto dai monaci del Capitolo di Sant’Evasio di Casale Monferrato. Tra gli appassionati di Grignolino, ci fu Umberto I di Savoia. Il re d’Italia lo amava così tanto che non solo lo voleva in tutti i menù più importanti di Casa Savoia, ma lo celebrò durante la sua visita all’Esposizione e Fiera dei vini nazionali del 1891 ad Asti. Anche il medico Giovanni Lanza, che fu presidente del Consiglio dal 1869 al 1873, fu produttore egli stesso a Roncaglia di Casale Monferrato. Fu Gino Veronelli a ribattezzarlo l’«anarchico testabalorda». E anche Jorge Mario Bergoglio appena eletto pontefice fu subito ribattezzato il Papa del Grignolino perché le sue origini sono di Portacomaro d’Asti, terra dove da sempre si coltiva questo vitigno. La produzione oggi si avvicina ai 2 milioni e mezzo di bottiglie: sfiora il milione la doc Grignolino d’Asti, 450 mila la doc Grignolino del Monferrato Casalese, 940 mila la doc Piemonte Grignolino.