Al via una raccolta firme per l’apertura di un hospice all’ex Maternità. “Un atto di civiltà per la città”

Uniti si Può ha presentato questo pomeriggio una raccolta di firme per l’apertura di un hospice nei locali della ex Maternità di Asti, oggetto di un piano di ristrutturazione all’interno dei fondi del PNRR che la trasformerebbero in una casa di Comunità.

“Chiediamo l’attivazione della delibera 21 – 3486 della Giunta regionale che prevede l’attivazione di una quota di posti letto in queste strutture. I criteri, definiti su base nazionale, prevedono il fabbisogno di un posto letto ogni 56 ammalati deceduti per cancro – spiegano i consiglieri di Uniti Si Può Michele Anselmo e Mauro Bosia –  in questi anni abbiamo affrontato le tematiche della sanità nella loro visione complessiva: uno dei punti di convergenza massimi che abbiamo con il nostro candidato a sindaco Paolo Crivelli è sulla questione sanitaria”.

“Quello della carenza di posti in hospice è un tema su cui si tratta da molti anni – aggiunge Massimo Scognamiglio –questa delibera va applicata: trovo incredibile che si debba iniziare una raccolta di firme per mettere in atto un atto regionale che prevede chiaramente quanti posti servono per il territorio astigiano”.

Attualmente è in funzione solamente l’hospice di Nizza che serve la Valle Belbo per un totale di 6 posti ( più uno attivabile in day hospital), mentre tutto il territorio di Asti città e Asti Nord rimane completamente scoperto. 

“I posti in  hospice sono veramente pochi – continua – i deceduti di cancro nel territorio astigiano sono stati 675 nel 2016. A fronte di questo, se c’è bisogno di un posto ogni 56 deceduti, il fabbisogno è di 12 posti letto. Ma la stessa Regione, sulla base di alcuni riconteggi, ha deciso di aumentare la percentuale di posti in hopsice, portando il fabbisogno per la nostra provincia a 18 posti.

Purtroppo i posti in  hospice sono dedicati prettamente ai malati oncologici, mentre servirebbero per tutti quei pazienti colpiti da malattie che non rispondono più a trattamenti specifici. Ricadono in queste fattispecie le malattie neurodegenerative, l’AIDS, le cirrosi”. 

Di “atto di civiltà per l’intera città di Asti” parla anche il candidato sindaco Paolo Crivelli. “Parliamo di un momento difficilissimo e dolorosissimo per la vita di una persona e per i propri familiari. Ci sono sofferenze incredibili che purtroppo noi alimentiamo a causa di una insufficienza sanitaria. C’è bisogno di una attenzione particolari agli ultimi. Aprire un hospice ad Asti è fare un gesto concreto verso miriadi di sofferenza. Sarà una delle nostre priorità se vinceremo le elezioni”

Dell’importanza delle cure palliative parla invece il medico GianEmilio Varni: “Assistenza domiciliare integrata è un tassello importantissimo della medicina del territorio. Molto spesso intasiamo gli ospedali con persone che possono morire tranquillamente nel loro letto. Ci vuole più impegno da parte dei medici di base nell’utilizzare questi strumenti”.

La raccolta inizierà nei prossimi giorni. Saranno predisposti alcuni banchetti dove firmare ed è prevista un passaggio anche in Ospedale.

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