Vegetazione lungo circonvallazione Buttigliera d’Asti: patrimonio da tutelare

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Martedì 23 novembre è stato svolto un sopralluogo tecnico lungo la circonvallazione di Buttigliera d’Asti per poter definire le modalità più accorte di gestione della vegetazione arborea ed arbustiva presente lungo i bordi e scarpate stradali.

Hanno partecipato all’incontro, in rappresentanza della Provincia di Asti, il presidente Paolo Lanfranco, Stefania Morra (Servizio progettazione e direzione LL.PP. stradali), Luigi Briola e Luca Bersano (Settore Viabilità). Presenti, inoltre, rappresentati delle associazioni ambientaliste: Angelo Porta (vicepresidente Legambiente Piemonte), Franco Correggia e Federico Chiais (Associazione Terra, Boschi, Gente e Memorie) e Marco Devecchi (Osservatorio del paesaggio per il Monferrato e l’Astigiano).

Progettazione innovativa per Torino 2006
L’interesse per il tratto stradale in questione deriva dalla sua progettazione innovativa in riferimento al tema dell’inserimento ambientale e paesaggistico mediante l’impiego della vegetazione autoctona. L’arteria stradale fu realizzata nel 2005 da parte della Provincia di Asti, come opera accessoria dell’evento olimpico invernale.

A distanza di 15 anni dalla realizzazione della strada e messa a dimora delle piante sono emerse preoccupazioni da parte delle associazioni ambientaliste per la conservazione ed appropriata gestione del pregevolissimo patrimonio arboreo/arbustivo cresciuto nel tempo, rispetto all’ordinaria programmazione degli interventi manutentivi da parte della Provincia di Asti.

Un patrimonio ambientale da tutelare
Nel corso del sopralluogo è stato possibile verificare la presenza di siepi multispecifiche di grande interesse ecologico-ambientale in ottime condizioni vegetative nel tratto iniziale della strada a partire dalla rotonda di intersezione con la provinciale Gallareto-Castelnuovo Don Bosco. Il tratto iniziale da Castelnuovo Don Bosco verso Buttigliera presenta attualmente una vegetazione più contenuta pur manifestando elementi di pregio ecologico. Nuovamente di particolare interesse, anche in corrispondenza delle rotatorie, appare il tratto terminale della strada a Buttigliera.

Nel confronto tra le Associazioni ambientaliste e l’Amministrazione provinciale è emerso in modo pienamente condiviso il riconoscimento del grande valore ecologico e paesaggistico delle sistemazioni a verde attualmente presenti lungo la strada. Sulla base di tale principio, la gestione del verde presterà una grande attenzione – in ottemperanza a quanto previsto dalle norme del Codice della Strada – al mantenimento della componente arbustiva delle siepi tenute ad una opportuna distanza di sicurezza dal bordo stradale.

La vegetazione arborea troppo vicina o inclinata verso la sede della strada verrà rimossa anche negli interventi previsti negli anni a venire per prevenire possibili pericoli alla circolazione stradale. La restante vegetazione arborea non pericolosa anche rispetto al Codice della strada non sarà eliminata.

Sulla base di queste condivise soluzioni operative sarà possibile conseguire l’importante obiettivo della salvaguardia di un corridoio verde che rappresenta un esempio altamente innovativo per gli aspetti progettuali adottati e volti a compendiare in modo lungimirante le necessità di infrastrutturazione del territorio e la salvaguardia dell’ambiente e del paesaggio.

Al termine del sopralluogo il presidente Lanfranco ha dichiarato: “La Natura è ancora una volta in grado di stupirci per la bellezza che è capace di regalarci, anche nei luoghi meno usuali. La tutela dell’Ambiente è, come noto, uno dei fondamenti dell’azione amministrativa provinciale e per questo ringrazio le associazioni ambientaliste per il sempre costruttivo contributo nella sua salvaguardia”.

[In foto, da sinistra: Paolo Lanfranco (presidente della Provincia di Asti), Ing. Stefania Morra, Geom. Luigi Briola e Luca Bersano (Settore Viabilità della Provincia di Asti), Ing. Angelo Porta (vicepresidente Legambiente Piemonte), dott. Franco Correggia (Associazione Terra, Boschi, Gente e Memorie) e prof. Marco Devecchi (Osservatorio del paesaggio per il Monferrato e l’Astigiano)]

[Foto di Federico Chiais]

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