Ipotesi riduzione assegni per i disabili, l’assessore regionale Chiara Caucino chiede spiegazioni all’Inps

«Ho immediatamente recepito le proteste delle associazioni che rappresentano le persone con disabilità riguardo al restringimento degli assegni erogati da Inps. Per questo, in linea con quanto fatto a livello nazionale dal ministro Erika Stefani, ho subito provveduto a chiedere chiarimenti».

L’assessore regionale al Welfare condivide infatti le preoccupazioni espresse da alcune delle più importanti associazioni che rappresentano le persone con disabilità, riguardo a intepretazioni restrittive che, qualora applicate, andrebbero a danneggiare un grande numero di persone disabili.

Tutto nasce da un pronunciamento della Corte di Cassazione sul requisito dell’inattività lavorativa di cui all’articolo 13 della legge 30 marzo 1971, n. 118, come modificato dall’articolo 1, comma 35, della legge 24 dicembre 2007, n. 247. In sostanza la sentenza ha stabilito che, per avere diritto all’assegno per invalidi civili parziali (287,09 euro al mese), con invalidità tra il 74 e il 99%, non si debba prestare alcuna attività lavorativa, neanche minima, che produca reddito, a prescindere dalla misura del reddito stesso.

Un’interpretazione del tutto restrittiva che sta creando grande preoccupazione a migliaia di persone con disabilità e alle loro famiglie.
«Condivido pertanto – conclude Caucino – le preoccupazioni delle persone con disabilità che ora rischiano di essere escluse dal sussidio. Pur ritenendo corretto rispettare le leggi e le sentenze – conclude Caucino – ritengo che debba prevalere il buon senso e non penalizzare persone svantaggiate che hanno più che mai necessità di maggiori aiuti e sostegni».