Coldiretti Piemonte, turismo: “Importante far arrivare turisti da oltreoceano”

L’ estate con i turisti statunitensi, canadesi e giapponesi in Italia vale quasi 2,8 miliardi tra le spese nell’alloggio, nell’alimentazione, nei trasporti, divertimenti, shopping e souvenir. E’ quanto emerge dall’analisi della Coldiretti in riferimento alle dichiarazioni del presidente del Consiglio, Mario Draghi, sulla decisione di favorire gli ingressi senza quarantena in caso di certificazione vaccinale per i turisti provenienti da Usa, Giappone e Canada.

Una presenza praticamente azzerata nell’estate del 2020 a causa dell’emergenza Covid con effetti dirompenti su alberghi, agriturismi e ristoranti. Prima della pandemia nel 2019 ci sono stati in viaggio in Italia quasi 1,4 milioni di cittadini statunitensi, 450mila canadesi e quasi 130mila giapponesi durante i mesi di luglio, agosto e settembre secondo l’analisi Coldiretti su dati Bankitalia.

La nostra regione ha da sempre attirato soprattutto i turisti europei per ovvie ragioni di prossimità, ma negli ultimi anni si è vista una forte crescita dei turisti anche da Stati Uniti, Russia, Cina e Giappone, quasi 400.000 presenze solo nell’ultimo anno pre covid – affermano Roberto Moncalvo presidente di Coldiretti Piemonte e Bruno Rivarossa delegato confederale -.

Gli effetti si faranno sentire anche dal venir meno della leva positiva del turismo sulle esportazioni nazionali con i turisti che al ritorno in patria cercano sugli scaffali i prodotti gustati durante il viaggio. Il ritorno in Italia dei turisti del G7, infatti, è particolarmente importante perché hanno un budget elevato e privilegiano le città d’arte particolarmente colpite dalla crisi, ma anche perché riservano una quota rilevante  alla spesa per l’alimentazione in vacanza, che è superiore ad 1/3 del budget complessivo, e comporta anche un effetto positivo sulle esportazioni. Tendono a trascorrere una vacanza alla scoperta dei tesori agroalimentari custoditi nei piccoli borghi privilegiando inoltre strutture come gli agriturismi.

“In questo contesto –concludono Moncalvo e Rivarossa- è strategico l’arrivo del pass vaccinale per sostenere il turismo nazionale ed estero, ma occorre anche superare il coprifuoco e assicurare la possibilità di apertura all’interno dei locali per il servizio al tavolo e al bancone nei bar, ristoranti, pizzerie ed agriturismi”.