Lettere al direttore

Massimo Cerruti, M5S Asti: “Bilancio senza idee, continua l’agonia della città”

Riceviamo e pubblichiamo


Dal bilancio di previsione 2021 e dalla discussione in Consiglio come sempre tante parole e nessuna prospettiva concreta. Senza visione e progetti rilevanti continuerà l’agonìa della nostra città.
L’intento chiaro è quello di tirare a campare (in maniera difficoltosa e ridicola) sino alla prossima campagna elettorale nella quale si tornerà ad illudere i cittadini con mirabolanti promesse che mai verranno soddisfatte.

Nel programma ad esempio vi era un “grande piano di manutenzione urbana” (testuale) con il recupero di immobili privati e pubblici.
La situazione è evidente a tutti. Il 2019 doveva essere l’anno del vecchio ospedale al Comune, il 2020 l’anno del cavalcavia Giolitti, tutto fermo e rimandato a data da destinarsi.
Non va meglio nemmeno per gli interventi più piccoli come il recupero di chioschi ed edicole abbandonate e degradate, la pulizia ed il decoro della città, i marciapiedi malandati o assenti.
L’attenzione per le frazioni è sempre ai minimi storici. Vi sono in tutto 50.000 euro cioè nulla per marciapiedi da dividersi ancora fra Viatosto, Quarto, Portacomaro, Variglie, ecc.

Il Piano Urbano del Traffico che prevedeva ampliamento Ztl, nuovi parcheggi in centro, rete di completamento piste ciclabili, snellimento di Corso Torino dov’è finito? Tutto arenato probabilmente a causa del disaccordo che regna in Giunta.

Avevamo aderito alla Fondazione Slala ed ogni anno versiamo una quota per sperare di attrarre qualche insediamento industriale legato alla logistica ma di fronte a domande specifiche non ci è stata fornita nessuna risposta su futuri sviluppi e possibili arrivi.

I proventi della tassa di soggiorno 2019 son crollati a soli 49.000 euro e così non basteranno nemmeno per pagare la quota annuale che verseremo all’ATL Langhe Monferrato e Roero pari a 90.000 euro senza sconti nemmeno in tempi di crisi.
Si potrebbe valutare di utilizzare meglio quei soldi e rivedere la decisione assunta che al momento non ha prodotto risultati concreti con dati turistici sempre in calo già pre-covid ed il nome di Asti e Astesana sparito dai radar.

In compenso vi sono sempre i soliti 324.000 euro da pagare per gli esosi investimenti fatti sull’illuminazione pubblica da Asp sub affidati ad AEC che pure l’Autorità Nazionale Anticorruzione un anno fa ha dichiarato affidati illegittimamente analogamente al teleriscaldamento.
I lavori son stati ultimati a novembre 2017 ed oggi, a distanza di oltre tre anni, non abbiamo ancora in mano nemmeno il collaudo in barba a tutte le norme specifiche di settore. Viene da chiedersi se continuare a pagare per anni tali opere e tali servizi non potrebbe configurarsi come danno erariale.
L’Amministrazione infatti, anziché risolvere il problema, fa finta di niente spendendo ulteriore denaro pubblico per nominare consulenti professori universitari e legali salvo poi manco tenere conto delle loro conclusioni e con l’unico intento di prendere tempo.

Il vicesindaco sostiene che entro il 2021 si “svuoterà” il campo rom ma lo dice ogni anno da tempo e poi non è solo il campo rom ad essere abusivo e luogo di illegalità ma anche il campo sinti. Lì non se ne parla.
Una operazione del genere richiederebbe, come accaduto in altre città, progetti, programmazione, unità d’intenti e risorse. Tutte cose che non vediamo. Abbiamo chiesto informazioni dettagliate sul necessario Piano Sociale, la road map e dove fossero le risorse in bilancio ma nessuna risposta. L’ultimo (infausto) atto concreto è stato l’emendamento dello scorso anno con cui si proponeva di dare soldi alle famiglie per far si che se ne andassero da sole.

Sicurezza, sviluppo, servizi sociale, tariffe, commercio, casa di riposo, mercato coperto, ogni altro capitolo è fatto di promesse mancate e problemi irrisolti.
Bilancio triste e desolante. E nemmeno il Covid può essere preso a pretesto perché ai Comuni son giunte notevoli risorse in aiuto dallo Stato e si son realizzati (purtroppo) diversi risparmi.
Il Palio che non si è fatto, per citare solo un esempio, ha prodotto un risparmio netto di 300.000 euro, dove son finiti?

Il Sindaco, nel tentativo maldestro di giustificarsi, ha ammesso che gli obiettivi promessi in campagna elettorale non potranno essere raggiunti entro la fine del mandato perché tarati su un arco di dieci anni, due mandati.
Fra tutte, questa sembra essere la notizia peggiore.

Massimo Cerruti
M5S Asti