Calosso, nell’anno della pandemia storie di coraggio per dare nuova vita al paese

Ci proviamo tutti, ad immaginare un futuro diverso, di come sarà la nostra vita quando il virus se ne andrà. Cosa resterà di tutta questa esperienza che ha messo a nudo la vulnerabilità del mondo? Che ruolo avranno i piccoli paesi che via via, nel corso degli anni, hanno perso abitanti, attività, socialità e perfino un po’ dello spirito di comunità che è da sempre il fattore più caratteristico dei borghi, dei piccoli paesi, dei luoghi del nostro cuore?

Chi ancora vive le piccole realtà, “fantastica” di un nuovo ripopolamento fatto da famiglie che, con il lavoro agile tornano a scoprire o scoprono per la prima volta il gusto di vivere tra le colline… famiglie giovani che riportano nei paesi i bambini, che ridanno fiato alle attività commerciali, che consumano e vivono il territorio nella sua pienezza, fatta di nuovi rapporti, di volti, di negozi piccoli, di scuole di prossimità, di aria pulita, di camminate defatiganti, dopo il lavoro sul proprio PC, di orizzonti a colori, di profumi.
E mentre ci raccontiamo e ci auguriamo questo bel futuro, scopriamo che qualcuno ha già investito sul domani dei piccoli paesi, e lo ha fatto, con coraggio, proprio durante il lockdown, in controtendenza e con una speranza che scalda il cuore.

calosso 2020

Succede a Calosso, 400 metri di altezza e lo sguardo che oscilla tra il Monviso e la langa alta da un lato e il degradare delle colline fino alla pianura alessandrina dall’altro. “Core zone” Unesco, grazie alle spettacolari colline coltivate da tempo immemore che la dicono lunga sulla sinergia perfetta tra natura e lavoro dell’uomo.
Calosso, fino alla scorsa primavera non aveva più un bar e anche l’unico commestibile aveva chiuso i battenti. Questo nonostante negli ultimi anni si siano invece molto rafforzate le offerte (sempre di qualità e grande professionalità) di ristoranti, case vacanza, B&B, agriturismi per una ospitalità di qualità, apprezzata soprattutto all’estero ma, specie negli ultimi anni, anche da molti turisti Italiani alla ricerca di scelte sostenibili, ecologiche, ma anche “gourmet”.

calosso 2020
Il GES

In primavera il piccolo miracolo di tre nuove attività che ricordiamo in ordine sparso. Come la riapertura del Bar, grazie alla volontà di tre giovani sorelle che, manco a dirlo, sono esempio di imprenditoria giovane e al femminile. Oggi il GES, soprattutto durante la giornata, offre uno spazio di socialità che richiama il passato, quando il vecchio “Ligure” era il ritrovo di tantissimi calossesi, per una partita a carte, per il caffè, per seguire le partire in TV, per tanti scherzi di paese….

calosso 2020
La “Butega ‘d Calos”

La “Butega ‘d Calos”, nella piazza alta, proprio a ridosso del Monumento, ha fatto una scelta tutta di qualità. Prodotti del territorio e prodotti di altre regioni. Molti certificati Biologici, tutti provenienti da filiere di alta qualità, con una attenzione in più alle intolleranze.
Poi, due mattine alla settimana, nella Piazza a ridosso delle scuole, un banco di frutta e verdura. Ricco, assortito, colorato….
Certo ci vuole coraggio ad investire, un po’ in controtendenza, in una piccola realtà… e tutti sperano, in paese, che queste attività facciano assaporare gusto e voglia di comprare negli esercizi locali e di rianimare, al bar, chiacchiere, sfottò, pomeriggi di ozio (quando ci vuole..) o aperitivi domenicali.

Ma non è solo questo. A Calosso sperano che le nuove offerte siano gradite anche a chi arriva da fuori, a chi sceglie un ristorante o un soggiorno o gli acquisti dei vini di qualità, in una delle enoteche più qualificate di un vasto territorio, in frazione Piana del Salto, oppure direttamente in azienda, dai molti produttori di eccellenza che fanno di Calosso una realtà apprezzata, specie da quando è arrivato il Calosso DOC, risultato della vinificazione del nostro “Gamba di Pernice”.
Un paese che si offre ai nuovi turisti “slow” con un insieme di proposte e di suggestioni, un paese declinato al futuro che investe sulla sua voglia di comunità..