Lettere al direttore

Asti, le opposizioni: “Il Consiglio comunale ha perso centralità non solo per il Covid, ma per colpa della maggioranza”

Riceviamo e pubblichiamo la nota con dei gruppi di Opposizione


Cessa la nostra rivendicazione di svolgere il consiglio comunale in presenza come chiediamo ormai da alcune settimane. Si tratta di una decisione che facciamo in seguito all’alto numero di contagi – più di 16.000 oggi – che imporrano necessariamente delle nuove misure restrittive da parte del Governo e delle Regioni.

Tuttavia vogliamo spiegare che questa decisione non fa venire meno la fondatezza delle argomentazioni con cui abbiamo sostenuto la nostra rivendicazione: infatti, a partire da giugno, è stato sicuramente possibile svolgere il consiglio comunale in presenza, come dimostra il fatto che diversi comuni in Piemonte lo abbiano ripetutamente fatto. Dal canto nostro, siamo certi che non fare il Consiglio Comunale in presenza sia stato un gesto voluto per evitare a questa maggioranza fastidiose lamentele e risposte da dare. E la scusa apportata da questa maggioranza, cioè che non si poteva garantire la sicurezza dei consiglieri, è stata davvero ridicola.

In passato è già stato fatto il consiglio comunale in una sede diversa da quella istituzionale nel palazzo del Comune, si veda il consiglio di insediamento avvenuto in piazza San Secondo. Per di più, questo pretesto è risultato ancora meno credibile poiché ci veniva raccontato mentre l’Amministrazione organizzava manifestazioni pubbliche in cui veniva prevista la partecipazione di centinaia di cittadini, pensiamo alla festa del Grazie o allo Street Food che, fino a poche ora fa, era previsto per domani sera.

Bisogna ammettere che non è solo colpa del Covid se il Consiglio ha perso di centralità: anzi, da quando c’è questa Giunta siamo abituati al fatto che le decisioni importanti non vengano più discusse in questa sede, e questo che dovrebbe essere uno spazio democratico è spesso un luogo dove avvengono esclusivamente prese d’atto. Il fatto che rimarrà sarà solo uno. Da febbraio 2020 fino ad oggi, e per chissà quanti altri mesi ancora, in questa città non si è verificato un dibattito democratico e consiliare sulle decisioni da prendere: decisioni che comunque sono avvenute sempre piovendo dall’alto, all’oscuro di molti consiglieri, quasi sono stati informati solo in un secondo momento.

Coerentemente con quanto sostenuto fino ad oggi noi questa sera non parteciperemo all’elezione del Presidente del Consiglio Comunale che, visto il largo anticipo con cui l’ex presidente Giovanni Boccia ha dato notizia delle sue intenzioni, poteva essere già stata realizzata da tempo, nella più totale sicurezza dei consiglieri e senza contravvenire – come abbiamo già argomentato nel consiglio precedente – alle norme dei nostri regolamenti.

Ci teniamo a sottolineare che la nostra volontà di fare il consiglio in presenza è sempre stata subordinata al rispetto del distanziamento sociale e delle norme di sicurezza, giustamente dettate dal governo e dalle autorità sanitarie nel tentativo di prevenire quello che ora pare stia nuovamente succedendo.

Queste cose le mettiamo agli atti perché vogliamo spiegare la logica con cui da stasera torniamo nell’aula online. Ne approfittiamo per rispedire al mittente le accuse di irresponsabilità che ci sono piovute addosso in questi giorni. Non è fra le nostre fila, lo diciamo a gran voce, che bisogna cercare chi ha fomentato comportamenti scorretti in questi mesi, sostenendo che la mascherina ledesse la libertà delle persone, le limitazioni avessero il solo affetto di affossare l’economia, le restrizioni fossero finalizzate all’istituzione di una dittatura sanitaria.

In conclusione, la nostra presenza non significa un ritorno sui nostri passi, ma è un gesto di responsabilità che facciamo stringendoci attorno alla cittadinanza di Asti e di tutto questo Paese che si accinge ad affrontare nuovi momenti di grandi sacrifici.

I gruppi del Consiglio Comunale
Uniti si può
Cambiamo Asti
Ambiente Asti
Movimento Cinque Stelle
Partito Democratico