Asti, approvata la cittadinanza onoraria a Liliana Segre, ma rimane anche quella a Benito Mussolini

La minoranza: "Vergogna, nello stesso Albo non possono stare il carnefice e la vittima!"

Nella seduta di ieri sera del Consiglio comunale di Asti viene approvata all’unanimità dei presenti la cittadinanza onoraria a Liliana Segre.

La seduta tuttavia ha portato con sè non poche polemiche. L’opposizione infatti aveva presentato un ordine del giorno straordinario per revocare la cittadinanza onoraria di Asti a Benito Mussolini, conferita nel 1924, con la motivazione che carnefice e vittima non posso coesistere nell’elenco dei cittadini onorari.

“Grande delusione quando la maggioranza decide di concludere il consiglio comunale scadute le tre ore senza trattare la pratica” è il commento della minoranza.

Delusione riversata anche sui social. “Sono disgustata – scrive Angela Quaglia – Nella serata di Consiglio Comunale in cui si conferisce a Liliana Segre la cittadinanza onoraria (all’unanimità), la maggioranza guidata da Rasero non trova 5 minuti per togliere la cittadinanza a Mussolini. Nello stesso Albo il carnefice e la vittima! Vergogna!”.

“Contraddizioni – dichiara Mario Malandrone – Per coerenza per la minoranza si chiede di votare una revoca di quella cittadinanza [a Benito Mussolini NdR] prima di votare quella per la Segre. La maggioranza, vista l’importanza della pratica vota di non cambiare l’ordine dei lavori. La minoranza dichiara l’importanza di una cesura con un passato non democratico, prima di accingerci di votare quella della Segre. Si va al voto. Rimane quindi in coda la revoca della cittadanza a Mussolini con promessa di discussione. Bellissimi interventi quelli per la cittadinanza onoraria alla Segre, vi è unanimità. Ma quando come di diritto e promesso, si chiede di affrontare l’imbarazzante citadinanza onoraria del passato. La maggioranza inizia a porre questioni di tempo e non vota la prosecuzione”.