Asti, RSU CGIL ASL: “Ci saremo sempre per le vostre segnalazioni, suggerimenti e preoccupazioni”

Riceviamo e pubblichiamo.


Cari Colleghi,
in questo periodo più volte ci si è confrontati sulla drammaticità di questo momento storico, attraverso lettere e comunicati, al fine di essere il più possibile presenti e vicini; quello attuale è un contesto che ci chiede di assumerci delle responsabilità, grandi o piccole, ciascuno per quello che è il ruolo che ricopre abitualmente nel suo ambiente lavorativo.

Anzi, per molti di voi, soprattutto nell’ambito sanitario e socio sanitario, si è trattato di assumersi responsabilità anche più gravose, andando ad incrementare le forze a sostegno dei colleghi impegnati nel contenimento del famigerato Coronavirus.

Quando si legge “Il Pasticcio Piemontese” sugli schermi di Rai Tre e si vede il nostro ospedale sullo sfondo, non si può che avvertire un senso di profondo sconforto.

Sconforto che si trasforma in sconcerto nell’ascoltare le parole di chi dovrebbe garantire la sicurezza dei lavoratori, guidare e tutelare i propri dipendenti.

Eppure noi ci sentiamo fieri di tutti voi che, pur in situazioni di grande disagio, avete consentito a migliaia di persone di guarire e portarsi dietro il ricordo delle vostre cure, essendo voi stati, per settimane, il loro unico legame con la realtà.

Come sappiamo che i problemi in ospedale sono molti, a partire dai reparti diventati COVID nel corso dell’emergenza, e che tuttora costituiscono i settori maggiormente vulnerabili, in quanto privi delle garanzie di sicurezza, di percorsi e aree divise in maniera netta tra “pulito” e “sporco”.

Per non parlare dei D.P.I. che fin dall’inizio dell’emergenza hanno rappresentato uno dei nodi cruciali della lotta alla pandemia.

Tutto questo noi lo sappiamo. E abbiamo scritto molto, cercato il dialogo e preteso risposte, a partire dai livelli regionali, fino ai livelli territoriali. Perché sebbene controparte contrattuale della nostra Azienda, il sindacato ha l’obbligo di tutelare in prima battuta il lavoratore, con il confronto e le proposte.

Però ogni giorno ci si confronta anche con l’assenza di risposte, con quei “eh” che ieri sera sono sfuggiti di bocca anche al nostro Assessore.

Il 25 marzo, con una lettera firmata dal Segretario della FP CGIL di Asti, questa O.S. chiedeva chiarimenti sul perché venisse impedito l’utilizzo di mascherine chirurgiche (su questo tema già a metà marzo si era provveduto a chiedere delucidazioni con lettera in direzione) ai sanitari dei reparti NON Covid; e contestualmente maggiore sicurezza per tutti i dipendenti attraverso la distribuzione di DPI adeguati per le mansioni svolte. Ritornello questo che ha accompagnato tutte l lettere nostre, ma non solo, dei Confederali e della R.S.U. Aziendale.

È un duro lavoro prendersi le responsabilità, e per questo non vogliamo vestire i panni di coloro che “giudicano”; perché giudicare è semplice, più difficile proporre.

Facile incolpare gli ospedali di presunte negligenze quando chi aveva il dovere di impartire direttive chiare e precise (leggasi la Regione Piemonte) e in primis garantire ad esempio i DPI, ha, a nostro avviso, reso confusa e contraddittoria la gestione dell’emergenza. Ma se vorranno ascoltarci, leggere le nostre proposte, e rispondere a queste, noi ci saremo.
E ci saremo sempre ad accogliere le vostre segnalazioni, i vostri suggerimenti, le vostre preoccupazioni.
Un abbraccio e buon lavoro.

La R.S.U. CGIL – A.S.L. AT