Emergenza Coronavirus, Salizzoni: “Oltre alle OGR guardare anche ad altre soluzioni sul piano regionale”

Riceviamo e pubblichiamo.

La Regione Piemonte ha deciso di impegnare 10 milioni di euro per trasformare un polo artistico e culturale come le OGR in un ospedale da campo per pazienti Covid-19, evidentemente anche nella prospettiva di una probabile seconda ondata di infezioni che potrebbe verificarsi sul finire dell’estate. Credo, però, che si dovrebbe approfondire qualche altra strada, pur sapendo che il nodo più complesso è dato non tanto dall’allestimento delle strutture di ricovero, quanto dal reclutamento del personale sanitario. Ora, senza avere la pretesa di riesumare qualche vecchio ospedale divenuto oramai un rudere, tuttavia a Torino ci sono alcune situazioni che meriterebbero di essere valutate, oltre alla Clinica della Memoria di Collegno: penso all’ex Valdese (ora Casa della Salute) dove ci sono degli spazi o al Maria Adelaide chiuso da pochi anni.

Ma soprattutto, bisognerebbe allargare lo sguardo a tutta la Regione, per evitare di concentrare i pazienti su Torino. Penso, ad esempio, a Biella dove c’è il nuovo e grande ospedale di Ponderano, non certo saturo di reparti e di pazienti, oltre che al vecchio ospedale degli Infermi, anche questo di recente chiusura. E ancora: quello che doveva essere l’ospedale della Valle Belbo, nell’astigiano, una struttura sanitaria che dopo tante traversie è ora pressoché completata. Oppure, perché non allestire ospedali da campo negli spazi adiacenti agli ospedali di Alessandria e Novara? Spero che Cirio e Icardi vorranno prendere in considerazione i miei suggerimenti”

Mauro SALIZZONI – vice Presidente del Consiglio regionale