Costruzioni, i sindacati chiedono aiuti e assistenza per la ripresa del settore

Riceviamo e pubblichiamo.


“Il settore delle costruzioni del territorio astigiano aspetta con ansia la ripresa lavorativa, una ripresa che sarà difficile ma risulta necessaria prima che il comparto incassi il colpo del ko.

Un settore già in difficoltà, proveniente da una crisi economica durata più di un decennio e che anche nell’ultimo anno edile non aveva dato cenni di ripresa in questa provincia, nettamente in controtendenza rispetto ad una buona parte del Piemonte.

Dai dati Cassa Edile, quindi la parte regolare del settore nel periodo ottobre 2018-settembre 2019 nella provincia di Asti si sono registrati 65 lavoratori in meno rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente (quasi il 5%) portando il numero di lavoratori attivi a 1791 oltre mille in meno rispetto a dieci anni fa.

L’emergenza Covid 19 rischia di assestare il colpo definitivo soprattutto nei lavori privati se non si trova il modo di poter riprendere in piena sicurezza.

La difficoltà di reperire i dispositivi di protezione individuale rimane uno dei primi ostacoli, oltre ad alcune lavorazioni dove è difficile mantenere la distanza di sicurezza.

Ogni impresa dovrebbe chiedere la consulenza agli Enti Bilaterali per le linee guida e per farsi aiutare nella messa in atto delle procedure di sicurezza, ci devono essere Protocolli condivisi e soprattutto salvaguardare quei lavoratori più anziani e coloro che hanno avuto patologie pregresse per non inficiare tutto il lavoro svolto.

Ci deve essere anche un aiuto da parte delle Istituzioni la prosecuzione degli appalti pubblici perché il settore possa ripartire senza inceppamenti e tentennamenti e soprattutto in regolarità. Non bisogna essere troppo frettolosi ma nemmeno immaginare di poter tenere bloccato il comparto ancora a lungo.

Tantissime imprese edili, cave, impianti lapidei, laterizi, legno e manufatti si sono già date da fare per poter essere pronte alla ripartenza presunta per il 4 maggio 2020.

Bisogna valutare inoltre anche le modalità per gli spostamenti dei lavoratori ed anche la mensa o le soluzioni per il pranzo, solitamente le imprese hanno convenzioni con ristoranti e bar per far pranzare i lavoratori, se rimangono ancora chiusi bisogna trovare il modo di risolvere questa problematica.

Le Organizzazioni Sindacali e la FENEALUIL del Piemonte area Asti sono sempre disponibili ad un confronto per trovare soluzioni che possano andare incontro ai lavoratori e non creare problemi alle imprese.

Due mesi di fermo per un lavoratore edile è un problema enorme, tramite gli enti bilaterali si è provveduto ad anticipare ai primi giorni di aprile il pagamento dell’Anzianità Professionale Edile che di solito era pagata a maggio e a fine aprile verrà pagata la gratifica relativa ai mesi di Ottobre / Novembre/ Dicembre 2019 che di norma era pagata a giugno.

Precisando che questi sono soldi che erano dovuti ai lavoratori e quindi nulla è stato regalato.
Abbiamo preso queste decisioni in quanto il 90% delle imprese del settore ha fatto ricorso alla CIGO ma purtroppo abbiamo riscontrato che la maggior parte non anticipavano il trattamento in busta paga , ciò avrebbe creato dei problemi enormi ai lavoratori soprattutto monoreddito che per questi mesi non avrebbero avuto nessuna entrata economica in quanto il pagamento diretto tramite INPS non si sa quando avvenga.
Inoltre CGIL CISL UIL Nazionale hanno fatto un accordo con l’ABI (Associazione Banche) per far anticipare sino a 1400 euro tramite le banche aderenti ai lavoratori posti in CIGO. Auspichiamo che le banche facciano il possibile perché l’accordo sia attivato in fretta senza un iter burocratico biblico.”

FENEALUIL PIEMONTE area ASTI