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Speciale 118 Sindaci: intervista a Bartolomeo Verri, Sindaco di Vaglio Serra

118 Sindaci: incontriamo Bartolomeo Verri, Sindaco di Vaglio Serra.

Da bambino aveva mai immaginato di diventare sindaco?

Ci ho sempre un po’ pensato, perché erano stati sindaci, qui a Vaglio, prima mio nonno e poi mio padre. Era un’aspirazione infantile che si è concretizzata grazie a quei concittadini che hanno creduto in me.

Come è nata la Sua candidatura a sindaco?

Dopo quaranta anni di lavoro in banca, andando in pensione, mi sono sentito disponibile, nonostante abbia ancora degli impegni, di dedicare molto del mio tempo alle necessità del mio paese.

Mio nipote era sindaco ed aveva già operato per i tre mandati permessi dalla attuale legge e non avrebbe più potuto presentarsi. Ho cominciato da un anno prima delle elezioni a tastare il sentimento del paese, e trovando opinioni favorevoli mi sono deciso a presentare una lista chiedendo la partecipazione di tutti.

All’ultimo momento fu presentata una seconda lista, e quindi abbiamo avuto una competizione che si è svolta con una mia vittoria per soli due voti, dopo una parità alla prima tornata elettorale.

Aveva già qualche esperienza di tipo amministrativo o comunque nel settore pubblico?

No, facevo il bancario. Mi era successo di fare delle ispezioni alle tesorerie dei comuni, ma si trattava di un impegno tecnico, nulla a vedere con la gestione di un comune.

Quale è stato il suo primo pensiero nel momento che ha capito di essere stato eletto?

Ho avuto da subito la percezione della grande responsabilità che mi era toccata, ripromettendomi di dare il massimo per tutta la comunità, considerando anche il fatto che il risultato elettorale mi dava da amministrare un paese spaccato a metà. 

Ma la soddisfazione c’è stata.

Comunque sapevo che sarebbe stato un grosso impegno, ma me lo ero anche cercato, e ottenendolo, mi sono considerato soddisfatto.

Ha un sogno o un grande progetto (che potrebbe essere tutt’ora nel cassetto), che vorrebbe realizzare?

Ci sono tante cose da fare, piccole e grandi.

La prima di tutte è quella di risocializzare la comunità. Mi pare che oggi ci siano delle frizioni fra gruppi di vagliesi e anche verso la nuova amministrazione. Mi sto impegnando per riportare la socializzazione e la collaborazione fra tutti.

Poi vorrei fare molte cose per incrementare l’attività turistica del mio territorio. Ci sono già delle attività e delle rilevanti presenze anche grazie al riconoscimento UNESCO.

Ma ci sono ancora molte cose che non siamo ancora in grado di offrire per mancanza di organizzazione. Ad esempio una di queste iniziative sarebbe quella di realizzare un sito in paese dove il turista possa trovare tutti i prodotti tipici del luogo.

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