Protezione solare anche in inverno: perché è importante

Più informazioni su

Il sole fa bene a tutti, è risaputo, ma un’esposizione eccessiva ai suoi raggi può arrecare danni alla pelle.

Ovviamente, per non rinunziare ai suoi tanti benefici, sia per le ossa, con l’apporto di vitamina “D”, che per l’umore, bisogna proteggere adeguatamente il derma, soprattutto nelle zone maggiormente esposte, opponendo una barriera ai raggi ultravioletti, i cosiddetti raggi UV. Sono raggi che non vengono percepiti dall’occhio umano perché superano la gamma del violetto nella scala cromatica visibile, ma non per questo, se assorbiti in grande quantità, sono meno deleteri per la salute. I raggi UV, infatti, se da una parte aiutano il sistema immunitario a rinforzarsi e permettono al calcio di fissarsi sulle ossa, dall’altra bombardano la pelle, gli occhi, le labbra e i capelli. Generalmente si pensa che ci si debba proteggere solo d’estate, ma non è così, perché in realtà il sole picchia anche d’inverno.

Conosciamo i raggi UV
Per proteggersi, quindi, bisogna mettersi nella condizione che la maggior parte dei raggi UV e soprattutto quelli del tipo “B”, vengano riflessi e solo una piccola parte di loro possa filtrare verso il corpo. Per capire nel dettaglio di cosa stiamo parlando, senza incorrere in confusione, può essere utile consultare il sito di Nivea, nella sezione dedicata a cosa sono i raggi UV, dove si spiega in maniera chiara quali sono le scottature, gli eritemi e le ustioni causate dai raggi UVB e come difendersi adeguatamente. Una cautela da usare anche d’inverno, soprattutto durante i fine settimana, quando si va in montagna. Ciò perché in cima il sole è molto più aggressivo e il rischio aumenta, anche perché la pelle è meno abituata alle esposizioni. I raggi UV tra l’altro appartengono a due famiglie differenti. Ci sono quelli di tipo B, che agiscono in superficie e sono più aggressivi d’estate e quelli di tipo A, che hanno una maggiore penetrazione ed una incidenza costante. Gli UVB in pratica sono quelli che causano le scottature, mentre gli UVA colpiscono le fibre elastiche e il collagene.

Sole inverno

Alcuni dati
Alla fine non rimane che valutare alcuni dati, che riguardano proprio questo campo, anche per rendersi conto dell’importanza di proteggere seriamente la pelle in qualsiasi stagione.

Secondo il Dossier Melanoma Cutaneo dell’AIRC, ad esempio, i melanomi cutanei che vengono segnalati ogni anno sono 3.150, il 60% di loro dipende dal sole, e il 20% è fatale. Le occasioni di prendere il sole, durante le stagioni non estive, sono 75. Ciò vuol dire che può succedere di esporsi in media 5 volte al mese, molte delle quali in coincidenza col fine settimana. Attraverso le nuvole, quando si pensa che il sole sia meno aggressivo, passa il 95% dei raggi UV, e cioè quasi tutti. Il reverbero del sole, sulla sabbia delle spiagge, ha appena una percentuale del 15%, mentre sulla neve sale all’80%. Infine, per poter contare su una protezione appena sufficiente anche d’inverno, non si può scendere sotto il coefficiente 30, ed è consigliabile il 50, soprattutto per i bambini.

 

 

 

 

Più informazioni su