Green Economy? In Italia va alla grande!

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Un quadro più che positivo quello della Green Economy in Italia, che è riuscita ad affermarsi in questo tipo di economia.

Per non lo sapesse, la Green Economy prende in esame non solo la produzione, ma anche l’impatto che essa avrà sull’ambiente, in modo da non pesare in maniera eccessiva su Madre Natura. Più nello specifico, questa è un tipo di economia che, attraverso interventi del privato e finanziamenti pubblici tenta di diminuire le emissioni di CO2 e quindi a diminuire l’inquinamento, oltre a conservare l’ecosistema e a non danneggiare la biodiversità.

Come mostrano le analisi effettuate da Unioncamere e Symbola, il nostro Paese può vantare una serie di primati e di punti di forza su questo fronte, infatti sono una su 4 le imprese italiane extra-agricole che negli ultimi 5 anni hanno scommesso sull’economia verde, investendo sulla sostenibilità e l’efficienza e ottenendo vantaggi competitivi in termini di export e di innovazione.

Questi dati sono stati esposti il 7 ottobre scorso a Roma, in occasione dell’Eurochambres Economic Forum (Eef), dove è stato palesato anche che alla nostra economia green si deve anche il 13% degli occupati complessivi a livello nazionale, scelti tra quanti hanno competenze in questo settore. Non è così complicato acquisire la giusta preparazione sulla Green Economy, basta infatti scegliere un percorso economico, anche online come la laurea magistrale in Economia di Unicusano, un indirizzo agricolo o in architettura focalizzato sulla sostenibilità.

In Italia, le imprese che si sono convertite ad uno stile di produzione più verde, sono 372 mila, di cui oltre 31.000 solo nel 2015 con un balzo del 36% rispetto all’anno precedente. Il maggior tasso di imprese green si ha nel settore manifatturiero che conta il 32% delle aziende con particolare sensibilità all’ambiente.

Per quanto riguarda le emissioni di gas serra, l’agricoltura italiana sta agendo ottimamente: con 569 tonnellate per ogni milione di euro prodotto dal settore primario Made in Italy, si producono il 46% di gas serra in meno della media Ue 28.

Una vera e propria nuova filosofia di vita la Green Economy, che dovrebbero prendere a esempio la maggior parte delle imprese e che in Italia, per fortuna e secondo i dati recenti, sta prendendo piede. Le aziende che aderiscono alla green economy si contraddistinguono anche per l’innovazione: vi è, infatti, un maggiore lancio di nuove tipologie di produzioni, legato anche al fatto che le nuove assunzioni riguardano anche ingegneri energetici, agricoltori biologici o installatori di impianti energetici a basso impatto ambientale, cioè persone altamente qualificate in grado di spingere l’innovazione.

L’unico problema principale della Green economy, è che però richiede una vera e propria trasformazione profonda della società, che spesso però la comunità non è ancora in grado di concepire e di far propri i valori dell’ecosostenibilità. In primis, dovrebbe avvenire una presa di coscienza da parte delle aziende che devono farsi carico di quella che in inglese viene definita corporate social responsibility, responsabilità sociale d’impresa, che prevede l’impegno da parte dell’impresa nell’azione di strumenti e tecnologie che mirino a impattare il meno possibile sull’ambiente.

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