Il chimico consiglia: non provocare la combustione a secco della resistenza

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Il dottor Mirosław Dworniczak è un chimico che si è interessato alla vaporizzazione dopo aver smesso di fumare qualche anno fa.

In un blog su Nicotine Science and Policy Blog, discute la pratica comune della combustione a secco. Sul blog di teknosvapo è possibile trovare numerose informazioni in merito al funzionamento della resistenza e di accessori quali i sikari pod.

La combustione a secco si verifica quando viene applicata molta energia a una resistenza nuda per riscaldarla e “ripulirla” dai residui di produzione, e a volte anche per l’allineamento e il distanziamento.

Tuttavia, secondo gli specialisti, questa pratica influenza la struttura della lega o del metallo di cui è composta la resistenza e può portare alla produzione di alcune particelle indesiderate che possono aderire al vapore ed essere ingerite dall’utente.

La questione della combustione a secco è stata precedentemente affrontata dal dottor Konstantinos Farsalinos, che ha esaminato la questione con l’aiuto di un esperto di scienze dei materiali, Pedro Carvalho. I ricercatori hanno concluso che tale pratica non dovrebbe essere eseguita su nessun tipo di resistenza.

La composizione chimica degli elementi riscaldanti è soggetta alle tendenze, ma è sempre costituita da una resistenza esposta a corrente elettrica. Vengono utilizzati diversi tipi di fili di resistenza, il loro grado e la loro qualità dipendono dalla casa produttrice. Come riassunto dal Dr. Dworniczak, si utilizzano generalmente metalli puri come il kanthal, l’acciaio inossidabile, il nichel o il titanio.

La combustione a secco è pericolosa per 3 motivi:

1) Il rivestimento di materiale ossidato che si forma sulla superficie può staccarsi durante la vaporizzazione ed essere trasferito ai polmoni insieme ai vapori, sotto forma di particelle microscopiche, o particolato.

2) Il particolato può causare allergie. Il nichel, ad esempio, è riconosciuto come causa di eruzioni cutanee, prurito, arrossamenti. Il nichel è anche un composto cancerogeno se combinato con il monossido di carbonio (CO), un prodotto della combustione incompleta di carboidrati. Pertanto, questo tipo di tossicità è probabilmente meno rilevante nel caso delle sigarette elettroniche rispetto ai prodotti del tabacco combustibile.

Inoltre, il particolato può essere tossico per gli organismi. Casi di tossicità si riscontrano ad esempio nei saldatori esposti agli ossidi di manganese.

Secondo il chimico, la combustione a secco può amplificare il normale processo di corrosione sulla superficie della resistenza e deteriorare prematuramente la qualità dell’elemento riscaldante. Eventuali effetti tossici (nel caso del manganese) o cancerogeni (per il cromo (VI), una forma più ossidata rispetto al cromo(III)) sono improbabili poiché la dose è minima.

Può anche verificarsi una combustione a secco involontaria quando il liquido nel serbatoio scarseggia e il cotone non è abbastanza umido. In tal caso, si consiglia di rimuovere la resistenza bruciata e di montarne una nuova.

Analogamente, come si può facilmente comprendere, non è opportuno riutilizzare le resistenze usate, poiché probabilmente il processo di corrosione è già iniziato e la superficie del metallo si è già indebolita.

 

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