I detenuti diventano musicisti: concerto in carcere con l’Asti Sistema Orchestra

La musica che abbatte le barriere, la musica che integra.

Mercoledì scorso, 26 giugno, l’Associazione Asti Sistema Orchestra ha organizzato un concerto all’interno della Casa di Reclusione di Quarto. Protagonisti gli stessi detenuti.

Già negli anni passati l’ASO aveva avviato, all’interno del carcere, un corso di liuteria e fabbricazione di strumenti che erano stati poi devoluti alle scuole ad indirizzo musicale o associazioni musicali. Quest’anno si è voluto andare oltre, dando la possibilità ai detenuti di suonare.

Da marzo a giugno sono state impartite lezioni di teoria musicale cui sono seguiti i primi approcci con le chitarre. Le insegnanti Antonella Pronesti e Nancy Tabares sono riuscite in poco tempo a realizzare uno spettacolo, tenutosi nella cappella del carcere, con esecuzioni alla chitarra e canzoni di cantautori italiani.

“Visto il tempo dedicato alla parte teorica abbiamo voluto concentrarci su uno strumento solo – è entrata nel dettaglio Pronesti, insegnante e presidente ASO – La prossima fase del progetto, che ha visto il sostegno della Fondazione CR Asti e l’encomio del Ministero della Giustizia, prevederà l’uso anche di violini e ukulele. L’arrivederci è quindi a settembre”.

Presente allo spettacolo il consigliere comunale Beppe Passarino.

“I ringraziamenti per la riuscita del progetto vanno a Monica Olivero, capo area, e alla direttrice della struttura Francesca Daquino –  ha voluto evidenziare Pronesti che non nasconde l’orgoglio per un’iniziativa che ha posto sullo stesso piano detenuti e insegnanti – Tutti hanno suonato insieme. Non c’era distinzione tra esecutori e uditori. E’ stato un atto di integrazione, reso possibile dal potere della musica”.