Asti, emozioni e grandi ospiti all’anteprima della mostra su Ayrton Senna fotogallery

Nel giorno del compleanno di “Ayrton Senna 25”, Palazzo Mazzetti ha aperto le porte per l’anteprima della mostra che l’Instituto Ayrton Senna ha portato ad Asti attraverso il suo Padrino per l’Europa Claudio Giovannone.

Sala gremita con ospiti internazionali che hanno catturato l’interesse di media nazionali, venuti ad Asti per immortalare questo importante momento di ricordo dei 25 anni dalla scomparsa di Ayrton, che sarà ricordato anche, ovviamente, in Brasile, con una giornata speciale ricca di eventi come annunciato direttamente dalla famiglia stessa. Infatti, collegata in diretta dal Brasile, per l’occasione, Viviane Senna, sorella di Ayrton e da sempre Presidente dell’Instituto Ayrton Senna che ha ringraziato personalmente Claudio Giovannone per il suo impegno in memoria di suo fratello.

Mi sono innamorato di Ayrton quando ho visto i suoi funerali ed ho visto un popolo che piangeva. – ha ammesso Giovannone – Vedere una nazione intera che piangeva per la morte di un ragazzo di 34 anni mi ha fatto capire la sua grandezza. Oggi vogliamo celebrare la sua eredità: lui ha sempre detto che tutti dovrebbero avere l’opportunità di una vita normale e che la gente ricca non può vivere su un’isola.”

Il racconto della vita di Senna è stato accompagnato dalle testimonianze di illustri ospiti.

Prima di tutti, Bruno Senna, nipote di Ayrton, già pilota di Formula 1 e Formula E e campione del mondo in carica del FIA World Endurance Championship.

Doverosi i ringraziamenti da parte di Bruno a Giovannone e al suo impegno per mantenere vivo il ricordo di suo zio. “E’ molto importante per noi perché anche in Italia e in Europa i giovani conoscono Ayrton e questo è grazie a tutto quello che si sta facendo, come questa mostra”. Bruno ha ringraziato la città di Asti per aver scelto di ospitare questa iniziativa così prestigiosa.

Insieme a lui, Dindo Capello, vincitore per 3 volte della 24 Ore di Le Mans, che ha sottolineato come Ayrton sia sempre stato un idolo per tutti. “Ricordo quella tragica domenica, ero a Berlino e fui informato mentre gareggiavo dell’incidente ma mai avrei immaginato un esito così tragico.”

Sul palco con loro altri sportivi vicini all’Instituto quali Luca Filippi, già pilota di Formula Indy e Formula E oltre che commentatore sportivo. “Senna è stato il primo pilota moderno, il primo a sviluppare un metodo preciso e molto professionale. Ha battuto gli altri piloti anche per la sua grandiosità fuori dalla pista. Ha fatto scuola a tutti. 

L’altra grande eredità che ci ha lasciato è proprio legata al 1 maggio. Anche se erano mancati altri piloti, Senna ha lasciato un vuoto come nessun altro. La Federazione ha lavorato per mettere in sicurezza macchine e circuiti. Il mondo delle corse ha due ere: il prima di Senna e il dopo Senna”.

Presente anche Daniele Massaro, ex attaccante del Milan e della nazionale italiana nonché ex pilota di rally, insieme a Piergiorgio Pascolati, curatore della mostra che ha chiesto a Daniele: calcio o rally? “Ho avuto la fortuna di giocare a calcio, la cosa che più amavo fare, ma quando ho smesso ho scoperto il mondo del rally, che adoro.”

Invitato da Dindo Capello, Daniele Massaro ha ammesso che Ayrton Senna era uno dei suoi idoli, anche perché, nato a Monza, aveva un rapporto speciale con i motori. Ebbe modo di conoscerlo e passare del tempo con lui. “Ricordo benissimo quel 1 maggio. La cosa bella del 1994 per me è stato comunque il fatto di tributare la vittoria del Brasile nei mondiali di calcio proprio a lui, nonostante la rabbia e la delusione della sconfitta dell’Italia.”

Coinvolgente il racconto del mitico “Dottor Costa”, inventore della Clinica Mobile e da oltre trent’anni figura medica di riferimento per piloti e motociclisti. Tanta l’emozione e la commozione nel suo racconto ricordando Ayrton, con cui ebbe un rapporto speciale: “Dopo 25 anni qui si avverte una cosa speciale: c’è ancora amore verso di lui. Un amore che dura.”

Moderatore dell’incontro, Carlo Costa, già speaker dell’Autodromo di Imola, che ha raccontato alcuni aneddoti ricordando le gesta di Ayrton che ebbe modo di commentare in diretta: “Un uomo semplice, di poche parole ma efficaci, rispettoso di tutti e di tutto. Un modo di vivere da fuoriclasse” .

Insieme a loro, il Sindaco di Asti, Maurizio Rasero, con la giunta, che ha annunciato che proporrà che Claudio Giovannone venga insignito dell’Ordine di San Secondo per tutto quello che ha fatto per la città.

Padrone di casa, a Palazzo Mazzetti, Mario Sacco, presidente della Fondazione CR Asti e Fondazione Asti Musei. “Come istituzione mi fa molto piacere ospitare questa mostra perché vogliamo fare di Asti una città internazionale della cultura, realizzando eventi che ci permettano di realizzare questo obiettivo. Questa mostra oltre ad essere così prestigiosa ha anche finalità sociali essendo gratuita, quindi aperta a tutti, ma anche rappresentando un mezzo di raccolta fondi per i più bisognosi.”

La mostra “Ayrton Senna 25” è ad ingresso gratuito ed aprirà le sue porte il 29 marzo, per terminare il 14 aprile, ospitata dalla prestigiosa cornice di Palazzo Mazzetti, in corso Alfieri 357.

Il percorso espositivo segue la vita dell’indimenticato campione, partendo dall’infanzia di Ayrton, con foto di famiglia e documenti privati, per passare quindi ai suoi esordi da pilota, prima con i kart e poi con la partecipazione al campionato Formula Ford, testimoniato dall’esposizione di due auto Van Diemen con cui Senna partecipò e vinse ai campionati delle stagioni 1981 e 1982.

Si prosegue attraverso diversi ambienti legati alla carriera del pilota brasiliano, dove è possibile ammirare caschi (non solo di Senna ma anche dei campioni suoi avversari in pista), tute, trofei, e molte altre memorabilia, alternate ad immagini, video ed effetti sonori. Tra i pezzi più emozionanti le vetture Formula 3 Ralt RT3 del 1983, con la quale vinse il campionato inglese e tre Formula 1. Si tratta della splendida Lotus nera John Player Special del 1986, della McLaren numero 1 del 1991 e della McLaren numero 8 del 1993. A fare da cornice anche una galleria fotografica dell’amico e celebre fotografo Keith Sutton e due opere realizzate dagli artisti Ugo Nespolo e Knulp in onore di Senna.

All’interno di questo emozionante percorso, uno spazio è dedicato all’Instituto Ayrton Senna, quale “anima centrale” dell’evento necessaria ad imporre una pausa di riflessione sulla necessità di aiutare i più bisognosi.

La mostra è un racconto della vita del grande campione, da non perdere: un piccolo assaggio di quello che potrete vedere nella nostra fotogallery.