Asti, sabato 26 gennaio inaugurazione della mostra dedicata a Maria Martinengo

Sabato 26 gennaio 2019 alle ore 17 in Asti, presso la Fondazione Eugenio Guglielminetti, in corso Alfieri 375, sarà inaugurata la mostra “Maria Martinengo. Il filo della vita. Dipinti degli anni Cinquanta”, omaggio alla pittrice astigiana, formatasi all’Accademia Albertina di Torino sotto la guida di Felice Casorati e dedita alla ricerca pittorica nel secondo dopoguerra.

La mostra, promossa dalla Fondazione Eugenio Guglielminetti in collaborazione con l’Assessorato alla Cultura del Comune di Asti, con la Fondazione Asti Musei, con il patrocinio di MIUR-US Regionale per il Piemonte Ufficio IV Ambito Territoriale di Asti e con gli Eredi, nella ricorrenza della nascita dell’Artista, presenta trentacinque dipinti eseguiti nel decennio Cinquanta, selezionati tra i soggetti prediletti, quali paesaggi urbani, studi di interni con figura ed animali domestici, nature morte, marine, interpretati con originale sintesi di forme e cromie, fantasiose ed enigmatiche.
Dopo la partecipazione alla Biennale Internazionale di Venezia nel 1949, alle Quadriennali di Roma e di Torino, fu invitata alle rassegne nazionali del secondo dopoguerra conseguendo prestigiosi riconoscimenti critici, tra cui “Premio Marzotto”, “Premio Golfo della Spezia” (1951), “Pittura Italiana Contemporanea” di Parigi ( 1957), Mostra internazionale di Ancona (1965), Mostra “ Storia e Uomini d’Italia” di Napoli ( 1965), Premio “C. Carriera” di Brescia (1967), Biennale delle Regioni di Ancona (1967), Mostra Internazionale di Arte Figurativa di Roma ( 1968), II° Rassegna d’Arte Moderna di Stresa (1974).

Dedita all’insegnamento di discipline artistiche negli istituti secondari di Asti, Maria Martinengo condusse un’individuale sperimentazione sulla composizione pittorica, allestendo mostre personali nei maggiori centri artistici nazionali. Negli anni Sessanta e Settanta approfondì gli effetti grafici del segno e della linea, esemplificando la visione, ricca di suggestione emotiva, una caratteristica stilistica che appassionò collezionisti privati e curatori di raccolte pubbliche (Collezione Prete di Roma, Collezione Burchkardt di Zurigo, Galleria d’Arte Moderna di La Spezia, Accademia di Montecatini, Accademia Robur di Foggia).

La mostra, a cura di Marida Faussone con allestimento di Giuseppe Orlandi, sarà visitabile fino al 24 febbraio 2019 con il seguente orario: venerdì, sabato e domenica 16-18. Ingresso libero.