Il Rotary International festeggia i suoi 113 anni: i progetti locali del Distretto 2032 e la battaglia contro la polio

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Durante un’affollata conferenza stampa che si è svolta questa mattina nel salone del palazzo comunale a Genova, Giuseppe Artuffo, Governatore del Distretto 2032 che comprende tutta la Liguria e tre province del Piemonte (Alessandria, Asti e Cuneo), ha presentato i primi risultati del suo anno di governatorato.

Dati più che incoraggianti focalizzati principalmente su azioni e impegno con un monte ore di volontariato da parte di tutti i soci rotariani a favore delle città del Distretto. Numerose le azioni intraprese dai 41 Club del Distretto che raggruppano oltre 2500 soci. Azioni sia di volontariato con un impegno concreto da parte dei soci e sia con la raccolta di somme di denaro devolute poi ad Enti ed Associazioni, come ad esempio il service del Club di Asti con l’Anfass astigiana, senza dimenticare l’impegno per la formazione dei giovani ad esempio la serie di convegni organizzati con il Provveditorato degli Studi e il gruppo di medici rotariani “La Scuola chiama e il Rotary risponde con Medicina Amica”. Ma molti altri sono i service del Club anche a sfondo culturale.

È così che il Distretto Rotary 2032 ha festeggiato il 113° compleanno del Rotary International, fondato a Chicago, il 23 febbraio 1905, dall’avvocato Paul Harris e diventato la prima organizzazione internazionale di servizio, con oltre un milione e 200 mila iscritti nel mondo. Dal primo luglio scorso è Giuseppe Artuffo il Governatore del Distretto 2032, I Club del Distretto sono 41 e i soci rotariani oltre 2.500.

“L’obiettivo del Rotary – dice il Governatore Artuffo, 55 anni, piemontese di Santo Stefano Belbo, farmacista e consigliere della Fondazione Cassa di Risparmio di Cuneo – è quello di incoraggiare e promuovere l’ideale del servire come motore e propulsore di ogni attività”.

La grande sfida è liberare il mondo dalla poliomielite. I rotariani, infatti, hanno aiutato a vaccinare oltre 2.5 miliardi di bambini contro la polio in 122 Paesi. “Nell’ultimo anno – aggiunge Artuffo – sono ventuno i casi conclamati di poliomielite nel mondo e sono concentrati in soli due Paesi: il Pakistan e l’Afghanistan. Ogni anno i casi si riducono, ma fino ad ora, non si azzerano: bisogna moltiplicare gli sforzi per eliminare ancora quei pochi casi e soprattutto per impedire che il contagio si possa estendere nuovamente a quei Paesi limitrofi oggi polio free. Se riusciremo a non avere, in tutto il mondo, per almeno tre anni consecutivi, nessun caso conclamato di poliomielite avremo raggiunto l’obiettivo e il Rotary potrà legare il proprio nome ad un evento epocale: quello dell’eradicazione completa del secondo virus, dopo quello del vaiolo, dalla Terra”.

I rotariani del Distretto 2032 hanno grande attenzione ai problemi internazionali e oltre a partecipare attivamente al progetto Polio Plus, hanno dato vita al progetto “Aprendimento a vivir”, per aiutare a Lima le ragazze madri peruviane abbandonate dalle famiglie, e sostengono con la formazione e l’aiuto sanitario la salute materno infantile presso l’ospedale Turalei, nel Sud Sudan. Ma grande è anche l’attenzione ai problemi del territorio, in cui vivono e lavorano, e dove si impegnano per fronteggiare nuove emergenze sociali, come la priorità di garantire un pasto caldo. Non solo, dunque, raccolte di fondi, ma soprattutto impegno in prima persona, spesso in collaborazione con istituzioni locali e organizzazioni come Sant’Egidio e San Marcellino.

“Il civic work e l’impegno civico dei rotariani – spiega Artuffo – sono un elemento fondamentale di distinzione e di successo che ci identifica e ci caratterizza come organizzazione di servizio volontario unica nel suo genere e ci differenzia dalle altre, nobilissime, organizzazioni e associazioni dedite alla beneficenza”.

Febbraio è il mese della Pace e della risoluzione dei conflitti. “Il Rotary International ha messo a questo proposito in atto numerose iniziative: bandisce Borse di studio per la Pace, promuove workshop e conferenze sulla risoluzione dei conflitti, istruisce giovani sulle misure preventive per evitare i conflitti, forma leader locali, tra cui giovani emergenti, sulle strategie della mediazione, sostiene gli studi di professionisti in carriera nel campo della pace, della prevenzione e della risoluzione dei conflitti».

L’impegno dei rotariani è anche però a livello locale: “Noi a livello di Club e di Distretto possiamo partecipare a questi programmi, ma anche indire Borse di studio per scambio giovani, promuovere progetti di alfabetizzazione, integrazione, progetti socio sanitari per le persone bisognose e promuovere Global Grant con Paesi meno sviluppati, tutte iniziative sostenibili e realmente necessarie e percepite come tali dalle persone che ne beneficeranno. Ogni volta che tendiamo la mano a persone in difficoltà lavoriamo attivamente per la Pace! Per molti di noi quella ispirazione è stata l’opera che ci ha uniti tutti nel Rotary, per oltre trent’anni: il nostro impegno per eradicare la polio”.

Trent’anni fa, il poliovirus selvaggio paralizzava circa 350 mila persone, quasi tutti bambini, ogni anno. Quattro anni fa, la polio ha paralizzato 359 bambini. Tre anni fa, i bambini paralizzati erano 74. Due anni fa, 37. L’anno scorso, 21. Finora, nel 2018, la polio non ha paralizzato nessun bambino. Quel numero che serve a misurare i nostri progressi, anno dopo anno, da tanto tempo, è a zero.

Una scommessa vinta?
“No. Ma ci siamo vicini e ci auguriamo che rimanga proprio così. A prescindere da quando registreremo l’ultimo caso, quest’anno, l’anno scorso, oppure lo abbiamo già raggiunto, questo non significa che il nostro lavoro è finito. È fondamentale far comprendere questo a ogni Rotariano. La polio non sarà eradicata fino a quando la commissione addetta alla certificazione ufficiale non avrà dichiarato che la malattia è stata eradicata, ossia quando non sarà più rilevato il poliovirus in un fiume, in una fogna, in un bambino paralizzato, per almeno tre anni. Fino ad allora, dobbiamo continuare ad impegnarci come facciamo adesso. Dobbiamo continuare a immunizzare i bambini, 450 milioni ogni anno. Dobbiamo mantenere i livelli di sorveglianza, controllare le comunità per rilevare bambini paralizzati, controllare le fonti d’acqua per il virus e continuare a finanziare i laboratori, lo staff e l’infrastruttura che abbiamo adesso”.

[Nella foto: il Governatore Giuseppe Artuffo (a sinistra) con il Presidente del Rotary Club di Asti Giancarlo Valente durante la sua visita istituzionale].

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