Asti, “L’Oasi donata per attività di apostolato”: il lascito entra nel dibattito cittadino 

È emerso un importante tassello nella querelle che vede città e Curia contrapposte sulla questione del possibile collocamento della Coop nei terreni dell’Oasi dell’Immacolata.

All’attenzione dell’opinione pubblica è emerso infatti l’atto di donazione del terreno a favore della diocesi: un atto che, pur non avendo un esplicito valore legale (i fedecommessi non sono più ammessi nella legislazione ereditaria italiana) sicuramente ha un forte impatto morale ed etico nella questione.

“Per patto espresso – si legge nell’atto  –  la presente donazione è sottoposta alla condizione ed onere che i beni donati siano destinati a promuovere l’apostolato associativo nelle varie forme richieste dalla Chiesa e delle esigenze diocesane, a promuovere la formazione religiosa a livello superiore e sostenere ogni iniziativa che incrementi la religione la vita morale e sociale dei fedeli, a curare l’istruzione religiosa e morale della gioventù, ivi comprese le attività ricreative-sportive-assistenziali, a favorire corsi di spiritualità ed esercizi spirituali sia per chierici, sacerdoti e laici. Tali oneri dovranno essere espressamente ed integralmente accettati dal Seminario donatario”.

Insomma, un documento che non produce effetti tangibili a norma del codice civile ma che sicuramente farà riflettere e discutere nelle prossime settimane.

Intanto, il 2 agosto, si prepara un consiglio comunale aperto sull’argomento.