Asti, Angela Quaglia: “Una squadra di giovani per restituire la città ai cittadini”

Una squadra di persone, in larghissima parte giovani e donne, lontane dai partiti e dai giochi di potere, con un solo interesse da difendere: quello della propria Città, capeggiate da una donna che ha un'ampia esperienza nella gestione della cosa pubblica in forza dei lunghi anni passati da assessore.
 

 
Con queste credenziali Angela Quaglia si presenta alle elezioni astigiane, capeggiando la lista “Cambiamo Asti”.
“La mia candidatura nasce dalla richiesta di tante persone che mi hanno sostenuto dicendomi che serve un impegno rinnovato per questa città – afferma la Quaglia – ed è per questo che ho voluto cercare di fare una lista con poche idee ma concrete e realizzabili, senza il secondo fine di intrallazzare con giochi di palazzo o di metterla all’asta al migliore offerente”.
 
Una programma, quello della Quaglia, che vuole cercare soluzioni concrete in funzione dei cittadini, sostenendo con equità diritti e doveri per tutta la comunità cittadina.”Ogni determinazione di rilievo – afferma-  dovrà essere presa coinvolgendo i cittadini, nel principio di partecipazione e di responsabilità”.
In cima alla lista, la priorità della sicurezza, che “Cambiamo Asti vuole affrontare con maggior sinergia fra la Polizia Municipale e Polizia e la convocazione con cadenza periodica e predefinita del Tavolo della Sicurezza. “Vogliamo inoltre introdurre un nuovo modo di pensare la sicurezza, prevedendo accanto al controllo formale del territorio da parte delle Forze di Polizia, un controllo informale che vedrà come attori principali soggetti normalmente non impiegati in questo settore (quali, ad esempio, i gruppi sociali organizzati di volontariato, come pure, se possibile, le associazioni d’Arma e di Corpo.. In questo modo sarà esaltato il concetto di “sicurezza integrata” secondo il principio di sussidiarietà orizzontale, visto che nessuno meglio delle Associazioni radicate sul territorio può fungere da anello di congiunzione tra organi di Polizia istituzionali e società civile”.
 
Il lavoro è un’altra emergenza a cui bisogna porre rimedio: “Dobbiamo promuovere la nostra Città con azioni di marketing per non perdere le occasioni che potrebbero derivare dalla realizzazione di infrastrutture di trasporto, oltre che rivitalizzare il commercio realizzando un centro commerciale naturale che parta da infrastrutture essenziali, come un parcheggio e navette frequenti per l’isola pedonale del centro”.
La parte ambientale prevede tecniche di ingegneria naturalistica per contenere smottamenti e frane, oltre al potenziamento di piste ciclopedonali utilizzabili anche attraverso una riproposizione intelligente del bike sharing. Importante anche, in ultimo, il pezzo di programma dedicato alla valorizzazione dei contenitori vuoti della nostra città. “Per l’ex UPIM si possono pensare soluzioni abitative e commerciali, mentre per la palazzina Comando della Colli di Felizzano pensiamo ad un “Astello” (una versione astigiana di Ostello) che offra spazi e servizi di ristorazione a studenti (universitari e non), che, non risiedendo ad Asti, sono costretti a trovare soluzioni abitative provvisorie in Città. Una struttura del genere consentirebbe ai giovani di poter vivere Asti pienamente, senza doversi spostare ogni giorno.
 
Per quanto riguarda l’ex Ospedale, era stato predisposto uno studio accurato che prevedeva la realizzazione di mini-alloggi nella parte nuova della struttura e di negozi, uffici e attività di pregio nella parte storica. Tale studio va riproposto, stavolta cercando investitori in grado di affrontare la spesa dell’acquisto e della ristrutturazione successiva. Nel frattempo riteniamo che la sua valorizzazione, insieme a quella più generale del quartiere di Santa Maria Nuova, debba passare attraverso l’organizzazione, nel suo affascinante chiostro che va recuperato all’uso, della nuova edizione della Douja d’Or di settembre”.
 

 

Alessandro Franco