“Diritti inespressi? Basta col “terrorismo” mediatico!”

Riceviamo e pubblichiamo la lettera del Funzionario del Patronato Inapa (Confartigianato Asti), Saverio Fioresulla, questione "diritti inespressi"

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“Egregio Direttore,
chi le scrive è un funzionario di Patronato, l’Inapa, quello di Confartigianato Asti per la precisione.

Questo è un Paese che sovente “campa” sugli allarmismi che da ogni dove pervengono. Oramai, essendo etichettati come caproni, basta un niente per farci sobbalzare al lancio di una notizia che magari neanche comprendiamo, ma che ci propinano con così tanta enfasi, che non possiamo far finta di nulla, ci sentiamo chiamati in causa.

Mi chiedo se in questi casi il problema sia più legato all’informazione volutamente monca e malsana di chi “lancia” certe notizie al solo fine di trarne benefici personali oppure se questo malcostume è più da imputare a quella sparuta rappresentanza giornalistica (mi consenta di dirlo…) che si presta volentieri a diffondere notizie senza verificarne la comprensibilità al solo fine di farsi leggere, mobilitare la massa, o vantarsi di aver divulgato un qualcosa o, in ultima ratio, se siamo davvero un Popolo di caproni!

Vengo al dunque. In questi giorni siamo tartassati, come Ente di Patronato, da telefonate, e lo è anche l’Inps (questo glielo dico per certo). Oggetto delle richiesta? I pensionati lamentano i loro “Diritti Inespressi”. Dicono che devono fare domanda per i loro “diritti inespressi” perché così han sentito in televisione, perché così han scritto i giornali! Ma ancora più, lamentano la loro legittimità a percepire circa 300,00 euro in più al mese da Mamma Inps!!
Lei si chiederà cosa sono questi “diritti inespressi”? Beh, glielo spiego io, e lo spiego a chi ci legge. Spiego innanzitutto che non si tratta di un aumento previsto a pioggia per tutti e che non è neanche un bonus previsto dal Governo, ne tantomeno una tantum che spetterebbe a chiunque ne faccia richiesta!
Il tutto nasce da una pessima campagna mediatica secondo cui QUALCUNO sostiene che circa 1/3 dei pensionati italiani, soprattutto quelli con pensioni più modeste, si vedano negare diritti che invece dovrebbero vedersi riconoscere. Mi riferisco ad Istituti previdenziali ed assistenziali quali il trattamento minimo spettante sulle pensioni, agli assegni familiari, le maggiorazioni sociali, ecc. Tutte prestazioni che in effetti l’Istituto previdenziale in alcuni casi eroga d’ufficio ed altre solo dietro presentazione di apposita domanda.

Ma il problema che il tutto viene “spacciato” in modo così vago da tradursi inevitabilmente in aspettative che nella maggior parte dei casi rimangono tali. E questo lo si fa a scapito di quelle fasce più deboli del nostro Paese, quelli decisamente più sensibili e vulnerabili, i Pensionati che con le loro modeste pensioni, non aspettano che sentirsi dire altro…!

Mi chiedo dunque, e le chiedo, se questo non è “terrorismo” informativo? Mi chiedo perché speculare sulla pelle della gente debole? E glielo chiedo pur non ritenendomi un perfetto ingenuo e sprovveduto su come funzionano le cose….
Certo, l’informazione voleva e doveva essere quella più precisa e puntuale di invitare i pensionati a verificare la propria pensione, ma non sarebbe stata efficace come, invece, divulgare notizie che oserei quasi definire false e tendenziose.

Il problema come è facilmente intuibile, è puramente informativo, di opportunità. Facendo un giro sul web e ricercando la parola magica “diritti inespressi”, si noterà la pochezza e l’inadeguatezza di ciò che si scrive. Il tutto al solo fine di insinuare aspettative che poi, come già detto, per la stragrande maggioranza, non si concretizzeranno.
Ecco, è di queste conseguenze che le volevo riferirle, di questo malcostume tipico italiano di lanciare la pietra per smuovere quanta più acqua possibile. Basta!”

Saverio Fiore

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