Indagine trimestrale Confartigianato Imprese Piemonte: segni di miglioramento, ma la crisi per gli artigiani non è ancora superata

La prima indagine trimestrale congiunturale del 2017 di Confartigianato Imprese Piemonte è improntata ad un parziale recupero di fiducia da parte delle imprese artigiane.

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Il saldo relativo all’andamento occupazionale torna positivo: dal -0,30% al + 0,57%.
Gli intervistati che prevedono l’assunzione di apprendisti salgono dal 2,29% al 6,40%, a testimonianza dell’interesse degli artigiani per un istituto che, se opportunamente rimodulato, potrebbe contribuire a dare sbocchi professionali ai giovani e favorire il ricambio generazionale nelle piccole realtà produttive.
Per quanto riguarda la produzione totale si rafforza la positività del saldo che passa dal 2,99% al 4,68%.
Un peggioramento registrano invece i nuovi ordini, per i quali si accentua la negatività del saldo: dal -0,16% al -0,78%.
Valori positivi riguardano il carnet ordini superiore ai tre mesi che aumenta in modo marcato dal 5,88% all’ 11,60%, mentre gli intervistati che non rispondono scendono dal 54,43% al 20,32% evidenziando una situazione meno incerta, almeno nelle aspettative. I nuovi ordini per esportazioni presentano un’accentuazione della negatività del saldo che passa dal -1,17% al – 2,08%.  Le previsioni di investimenti per ampliamenti salgono dal 2,00% al 3,40%. Coloro che intendono effettuare investimenti per sostituzioni salgono dal 7,50% all’ 8,50%. Bisogna però osservare che le imprese che non prevedono investimenti salgono dal 38,65% al 64,65%. Le previsioni di regolarità negli incassi scendono lievemente dal 48,00% al 47,50%; le stime di ritardi salgono dal 29,15% al 36,80%.
“Gli artigiani – commenta Maurizio Besana, presidente di Confartigianato Imprese Piemonte – continuano a fare la loro parte e cercano di superare le difficoltà di una crisi che non è ancora completamente terminata. Purtroppo, secondo le previsioni del Fmi, nel 2017-2018 l’economia italiana crescerà solo dello 0,7%, rispetto all’1,5% della Germania e dell’1,4% di Francia e Gran Gretagna”.
Per quanto riguarda le condizioni favorevoli per fare impresa, secondo gli ultimi aggiornamenti della Banca Mondiale, l’Italia è al 50° posto, mentre la Gran Bretagna è al 7°, gli Stati Uniti all’8°, la Germania al 17°, la Francia al 29°.
La posizione dell’Italia è anche in forte ritardo in ambiti riguardanti importanti servizi pubblici: per i permessi di costruzione siamo all’86° posto, per la risoluzione di dispute commerciali al 108° posto, per procedure e tempi per il pagamento delle tasse al 126° posto.
L’arretramento dell’Italia nella qualità dei servizi pubblici non è giustificato da una minore spesa pubblica: nel 2017 la spesa corrente primaria in Italia sarà pari a 714,1 miliardi di euro, equivalente al 42% del PIL, superiore di oltre un punto alla media europea (40,9%)”.
“Occorre pertanto – conclude Besana – proseguire sulla strada delle riforme volte a dare efficienza ed efficacia ai processi di produzione dei servizi pubblici. Si tratta di una priorità assoluta per sostenere la nostra competitività e la nostra crescita e credibilità a tutti i livelli e, soprattutto, in ambito internazionale”.
La prima indagine trimestrale 2017 è stata condotta dall’Ufficio Studi di Confartigianato Imprese Piemonte avvalendosi di un questionario telefonico a cui ha risposto un campione di oltre 2500 imprese, selezionate nei comparti di produzione e servizi più rappresentativi della realtà artigiana del Piemonte.

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