Angela Quaglia spiega il suo “dimissionamento”: “contro di me una Provincia arrendevole”

“Ritengo illegittima la decisione del Presidente Gabusi di revocarmi le deleghe in seno al Consiglio provinciale”: con queste parole, Angela Quaglia ieri mattina ha indetto una conferenza stampa per chiarire le sue ragioni in seguito alla decisione del presidente facente funzioni della Provincia, Marco Gabusi, che ha estromesso la Quaglia dai propri incarichi.

“La decisione – continua la Quaglia – l’ho appresa da una mail interna alla Provincia, che affermava come la decisione fosse scaturita per togliermi dall’imbarazzo nato nel perseguire decisioni del Consiglio Provinciale non condivise da me, ma senza fare seguito a una telefonata o un ulteriore atto che spiegasse le motivazioni del gesto”.
Decisione, che, secondo la Quaglia, sono comunque illegittime.”Gabusi è semplicemente un consigliere come me, non eletto e facente funzione in attesa di una decisione del ministero in merito che non è mai arrivata: non era nei suoi poteri la decisione sull’attribuzione o la revoca delle deleghe”.

La Consigliera Provinciale ammette anche di aver pensato a un ricorso al TAR, ma l’azione sarebbe inutile in quanto “andrei a spendere dei soldi solo per vedermi riconosciuto il diritto di lavorare gratuitamente”. I rapporti tra i due certamente non erano idilliaci già da tempo: i contrasti erano nati sulla gestione del Piano Neve (la Quaglia voleva applicare il modello che prevedeva appalti su 102 percorsi nelle strade provinciali da appaltare agli agricoltori della zona), mentre il Consiglio Provinciale ha stravolto il progetto elaborando solamente una cinquantina di percorsi, con la richiesta ai soggetti interessati di usare mezzi dotati di gps e ricerca delle ditte tramite MEPA (Mercato Elettronico della Pubblica Amministrazione).

Altra ferita aperta era il tavolo sulla gestione delle frane nella provincia, con uno studio sugli interventi di piantumazione dei terreni a maggior rischio per evitare la formazione di nuovi smottamenti, una decisione tenuta, a dire della Quaglia, troppo tempo nel cassetto. “Quello che contesto è una grande arrendevolezza della Provincia su questioni importanti, come una lettera, condivisa da molti sindaci, che contestava al Prefetto come, alle attuali condizioni di manutenzione delle strade, la Provincia non poteva garantire la pubblica incolumità sulla rete viaria. Una lettera, anche in questo caso, tenuta nel cassetto per non disturbare”.

Ora Angela Quaglia rimarrà in Consiglio: “Una cosa è certa: non mi dimetto dal mio ruolo di consigliera. Pur non avendo deleghe, mi riserverò di esaminare tutti gli atti e fare le mie considerazioni ogni volta che lo riterrò opportuno”.

Alessandro Franco