Raccolte da CGIL in Piemonte oltre 223mila firme contro voucher, appalti e licenziamenti illegittimi

Si tratta di un risultato straordinario, al di sopra delle aspettative.

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Si riassume così la chiusura della campagna di raccolta delle firme lanciata dalla Cgil nell’aprile scorso sui tre quesiti referendari per la cancellazione del lavoro accessorio (voucher), nuovo reintegro in caso di licenziamento illegittimo e piena responsabilità solidale negli appalti e che accompagnano la proposta di legge di iniziativa popolare ‘Carta dei Diritti Universali del Lavoro’.

In tutto il Piemonte il totale delle firme certificate per i tre referendum abrogativi è di 223.396: 74.337 sui voucher, 74.698 sugli appalti, 74.361 sui licenziamenti illegittimi.

“Per la riuscita di questa iniziativa, che è senza precedenti nella storia della confederazione, è stato svolto un enorme lavoro di tutte le Camere del Lavoro Provinciali, delle Categorie e delle strutture confederali, dei servizi, delle strutture tecniche ed amministrative” – ha sottolineato Pier Massimo Pozzi, segretario generale Cgil Piemonte.

“L’impegno straordinario dei militanti e dei delegati della Cgil ha permesso di raccogliere, in Piemonte, un numero di firme superiore al numero dei voti ottenuto nelle assemblee della consultazione straordinaria degli iscritti.

Nei mesi scorsi, la Cgil ogni giorno è stata presente con migliaia di banchetti allestiti nelle piazze, nei mercati e nei luoghi di lavoro, contattando centinaia di migliaia di cittadini e di lavoratori ai quali sono stati spiegati e illustrati i contenuti della proposta di legge e dei quesiti referendari.

Ad Asti sono state certificate per i tre referendum circa novemila firme, mentre sulla nuova “Carta dei Diritti Universali del Lavoro” abbiamo abbondantemente superato ad oggi quattromila firme; ma c’è ancora tempo fino ad ottobre per poterle consegnare essendo queste ultime finalizzate ad una proposta di legge.

Nei prossimi mesi, quindi, proseguirà la raccolta di firme per la proposta di legge di iniziativa popolare della ‘Carta dei Diritti Universali del Lavoro’.”

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