Chiusura dell’anno accademico 2015-2016 di UTEA al Teatro Alfieri

L’UTEA (Università delle Tre Età di Asti), come ormai da consuetudine, chiuderà ufficialmente l’anno accademico 2015-2016 venerdì 22 aprile alle ore 21 presso il Teatro Alfieri, grazie alla collaborazione del Comune di Asti che, con la Provincia di Asti e l’UNI-ASTISS è partner dell’UTEA.

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In tale occasione il Gruppo di musica antica La Ghironda propone al pubblico astigiano la “Comedia de l’homo e de soi cinque sentimenti” tratta dall’Opera Jucunda di Giovan Giorgio Alione L’attività letteraria più interessante dell’autore, nato ad in Asti presumibilmente  intorno al 1460 in seno ad una delle più nobili e antiche famiglie, è rappresentata dalle dieci farse, vivo esempio di teatro popolare comico, colorito e spregiudicato. Tra queste la “Comedia de l’homo e de soi cinque sentimenti”, apologo nel quale si dimostra che tutti i sensi di cui l’uomo è dotato hanno eguale importanza.

L’Alione celebra, satiricamente, il «trionfo del cul» che, dopo uno «sciopero» assai minaccioso per la sopravvivenza dell’uomo,  si vede riconosciuta, con tanto di sentenza giuridica (l’autore era stato molto probabilmente anche uomo di legge), dignità di «sentimento», ai pari degli occhi,  bocca, naso,  mani e  piedi. Un apologo in cui, con il linguaggio colorito, a volte verbalmente aggressivo del commediografo astigiano, le necessità prosaiche della vita vengano rivalutate in una gustosa polemica con la convenzionalità di certo perbenismo. Dopo la “Farsa del bracho e del milaneiso” del 2013 il Gruppo La Ghironda si è accostato nuovamente alle opere di Alione con la stessa metodologia che prevede l’integrazione tra il testo recitato, musiche e danze rinascimentali secondo i dettami del teatro dell’epoca, in cui  gli attori  recitavano, cantavano e danzavano.

Gli strumenti musicali sono copie fedeli di quelli in uso a quel tempo e anche la scenografia richiama il teatro del ‘500 con scena fissa in cui l’immagine resta invariata per tutti gli atti della commedia; il fondale è stato realizzato con una tela dipinta che rappresenta la città rinascimentale, a cura degli allievi del Liceo Artistico “Benedetto Alfieri” di Asti su progetto dello scenografo Andrea Marello Per la messa in scena di quest’opera si è scelta un’interpretazione in lingua italiana, essendo il dialetto astigiano d’allora di difficile comprensione per noi, molto diverso da quello odierno; tuttavia la versione che viene presentata è una traduzione fedele del testo originario e ne riprende la struttura metrica.

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