Sulle nomine della Fondazione CrAsti levata di scudi per il rispetto delle quote rosa

Sulle nomine per il consiglio di indirizzo della Fondazione della Cassa di Risparmio irrompe la questione delle “quote rosa”.

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Infatti, sia nelle due terne proposte dal Comune, sia quelle proposte dalla provincia (al quale spetta la nomina di due consiglieri a testa, è scarsissima la presenza femminile.
I nomi proposti dal Comune vedono la presenza di una sola donna (Cucciniello Giuseppe, Gravina Luca, Sutera Sardo Antonio, Cirio Andrea, Dogliotti Romano e Gallo Anna) mentre nessuna è prevista nel lotto di nomi della Provincia (Perna Antonio, Spagarino Fabrizio, Spedalieri Tonino, Aubert Gambini Paolo, Boccia Massimo e Monticone Roberto).

“In relazione alle proposte di nomina per la Fondazione CRAT è doveroso sollevare il problema della rappresentanza femminile nelle candidature – scrive Chiara Cerrato, consigliera di parità del Comune di Asti – il chiarimento che necessita a monte, è se ci sono state, nei diversi enti o associazioni interessati, candidature femminili che non sono state prese in considerazione. Per gli Enti Locali è d’ obbligo la pubblicazione sull’Albo Pretorio ed in questo caso occorre adeguarsi alla normativa che prevede una adeguata rappresentatività.
Nel 2016, a settant’anni dal primo voto femminile, nonostante lo Statuto della Fondazione abbia ben recepito la disciplina delle quote di genere, il cammino della parità si interrompe ad Asti?
Personalmente ho segnalato la questione alla Consigliera Nazionale di Parità, la Dott.ssa Francesca Bagni Cipriani, e richiedo alla Fondazione di rigettare le terne presentate da enti ed associazioni in cui non sia rappresentata la quota di genere”.

“Lo statuto della Fondazione, assicura un’adeguata presenza di genere – affermano invece in una interpellanza Federico Garrone del Gruppo “Noi per Asti”, Marcella Serpa e Davide Giargia del Gruppo “Movimento 5 Stelle”, Massimo Scognamiglio del Gruppo “Asti Bene Comune – Federazione della Sinistra – Uniti Insieme a Sinistra”, Marcello Coppo Consigliere Comunale “Fratelli d’Italia” e Clemente Elis Aceto Consigliere Comunale indipendente – riteniamo che le terne predisposte siano in violazione dei commi 5° e 6° dell’art. 13 dello Statuto della Fondazione Cassa di Risparmio di Asti. Vogliamo sapere quali siano le motivazioni alla base dei nominativi proposti e se gli Enti interessati non reputino opportuno ritirare le predette terne al fine di rivalutare in conferenza capigruppo i curricula pervenuti”.

“Leggo sugli organi di informazioni i nomi proposti dal Sindaco quali possibili consiglieri della Fondazione – conclude Giovanni Pensabene – il Sindaco ha formulato la sua proposta, scegliendo tra le tante candidature che gli saranno pervenute, comprese la mia, utilizzando dei criteri di selezione che sarebbe opportuno venissero portati a conoscenza della cittadinanza”.

Alessandro Franco

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