Artigianato piemontese, Besana “Lungo e faticoso cammino di recupero delle posizioni perse”

Il tradizionale appuntamento agostano con i dati salienti dell’artigianato piemontese di Confartigianato fotografa un 1° semestre 2015 ancora profondamente segnato dalla crisi

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“Il dato principale – afferma il presidente di Confartigianato Imprese Piemonte Maurizio Besana – riguarda l’ulteriore calo delle imprese artigiane: dal dicembre 2013 al dicembre 2014 mancano all’appello 3.633 imprese, – 2,8, rispetto all’anno scorso. Il secondo dato importante – continua Besana – attiene l’occupazione: nello stesso periodo sono stati bruciati 8.684 posti di lavoro. E’ come se fosse sparita in un sol colpo un’azienda medio grande come la Ferrero Italia”.

“Nel campo dei prestiti alle imprese – aggiunge il segretario regionale Silvano Berna – si sono manifestati i primi effetti del quantitative easing. Lo stock dei prestiti all’artigianato in Piemonte è diminuito ulteriormente del 2,5%, passando da 4 miliardi e 169 milioni a 4 miliardi e 39 milioni, manifestando tuttavia un calo sensibilmente inferiore rispetto ad un anno fa”. “I segni d’inversione di tendenza, evidenziati dalla nostra indagine congiunturale diffusa ai primi di luglio, – conclude Besana – fanno sperare che l’artigianato piemontese abbia iniziato il lungo e faticoso cammino di recupero delle posizioni perse.

Purtroppo, se il tasso di sviluppo si manterrà intorno allo zero virgola ci vorranno almeno vent’anni per ritornare alla situazione precedente. Ecco allora l’assoluta necessità d’interventi da parte del Governo che incidano sensibilmente sul livello della tassazione e sulle condizioni di competitività, prima fra tutte la burocrazia soffocante, una zavorra che pesa ed impedisce lo sviluppo delle imprese italiane”. 

 

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