Biagio Riccio (Confartigianato Asti) sulla manifestazione di mercoledì sera: ”Che pochezza intellettuale”

Riceviamo e pubblichiamo le riflessioni di Biagio Riccio, presidente di Confartigianato Asti, sulla manifestazione spontanea di mercoledì 8 luglio in Asti.

“Mercoledì ero in piazza S. Secondo anch’io. Sono andato a manifestare il mio personale disagio alla nostra inesistente amministrazione comunale, in ordine di sicurezza ed in subordine per la legalità.

A tutti lascio libertà di pensiero se sia stata rovinata o no una commemorazione, ma alcune considerazioni le vorrei proporre. Innanzitutto, essendo presente, le persone erano tantissime, ci sono i filmati delle televisioni a dimostrarlo, con una rappresentatività trasversale che personalmente non avevo mai visto sul nostro territorio come composizione e numero. Erano i rappresentanti del malessere che opprime questa città e che si sono malamente saldati perché è stata, finora, la prima occasione per manifestarlo pubblicamente.

Così erano presenti gli amici del tabaccaio di corso Alba, ucciso durante una rapina nell’atto nobile di salvare sua moglie, amici amareggiati perché purtroppo ad oggi non si conosce ancora il colpevole ma anche perché le speculazioni sono state troppe ed ingiuste, speculazioni che cominciano a volteggiare anche sul caso di Maria Luisa, che trovo schifosamente artificiose in entrambi i casi.

A questi si sono aggiunti moltissimi rappresentanti delle attività produttive, che sono esausti di essere vessati dallo stato e dalla delinquenza, essendo stufi di trovarsi nel proprio negozio una auto intera usata a mo’ di ariete o di rientrare nel proprio capannone al mattino e trovare la devastazione oltre che al furto. C’era poi una nutrita schiera di italiani in difficoltà, che in nome di questo buonismo da primarie, si vedono costantemente sorpassati da schiere di extracomunitari nel sostegno al reddito, al diritto alla casa, alle prestazioni sanitarie ecc. , coadiuvati da un comune che spende soldi per l’Oasi dell’immacolata per ospitarne sempre di più, ma si dimentica o meglio, proprio non gli interessa, l’ordinaria amministrazione del proprio territorio.

Ma erano presenti anche i pensionati, ormai abbandonati a se stessi, che con una pensione economicamente indegna di un paese civile, spaventati dal crescere dai raggiri e dalle truffe, quando va bene, o dalla paura di essere aggrediti in casa. E poi c’erano le madri e i padri di famiglia, angosciati dal futuro che sarà riservato ai propri figli, molti ormai disoccupati da troppo tempo e che oggettivamente non sono in grado di uscire da un pessimismo cosmico che relega il Leopardi ad un comico di Zelig.

Con moltissime di queste persone, ho parlato, discusso e ragionato, ma tutte erano concordi sulla pochezza del nostro sindaco, che per altro, voleva manifestare addirittura contro se stesso e siamo in attesa che si chieda le dimissioni, non capendo che sostanzialmente, la manifestazione era di fatto contro di lui e le sue ormai troppe inadempienze. Mi pare ovvio, che si stia sottovalutando la situazione e come al solito, si cercherà di spegnere l’incendio di un pozzo petrolifero con un secchiello d’acqua rifiutandosi di ammettere le proprie responsabilità esclusivamente per mantenere quelle poltrone così “faticosamente” conquistate.”

Biagio Riccio