Successo per l’incontro della Fondazione Goria con Leonardo Ferrante sulla corruzione

Questa mattina presso l’aula magna del Polo Universitario Astiss, si è svolto il terzo appuntamento del ciclo di incontri 2015 dedicato agli studenti delle scuole secondarie di secondo grado, ideato e organizzato dalla Fondazione Giovanni Goria e patrocinato dalla Prefettura di Asti con l’Ufficio Scolastico Piemontese- ambito di Asti e Uniastiss in collaborazione con Libera Asti.

“Conoscere la corruzione per prevenirla” questo il titolo del percorso che si completerà martedì 24 febbraio con il quarto e ultimo incontro.
Coordinato da Carlo Cerrato, Leonardo Ferrante, 29 anni, Responsabile scientifico di Riparte il futuro, la più grande campagna digitale contro la corruzione mai organizzata in Italia, promossa da Libera e Gruppo Abele, ha incontrato 200 ragazzi e con loro si è confrontato su cosa può fare la società civile concretamente per contrastare la corruzione.

Ha presentato come funziona e come è nata Riparte il Futuro, la più grande campagna digitale contro la corruzione mai organizzata in Italia che, apartitica e trasversale, ha come obiettivo quello di contrastare il fenomeno della corruzione con mezzi nuovi a partire dai social network. Opera per coinvolgere attivamente i cittadini, non solo a prendere coscienza del fenomeno, ma a impegnarsi concretamente firmando petizioni su singoli casi specifici. Ad oggi Riparte il futuro conta circa 800.000 firme.

Il costo stimato della corruzione in Italia è di 60 miliardi l’anno, non solo ha ricordato Ferrante “questo gioco a tre, dove i corrotti e i corruttori fanno perdere la società, cioè noi, fa sempre delle vittime” citando il caso di Ambrogio Mauri, imprenditore della Brianza che decise di non pagare il pizzo e che si uccise sentendosi isolato dalla società civile.

Dal triste epilogo di questa storia, Leonardo Ferrante, partendo dalla frase di Tolstoj: “Se i corrotti fanno dell’unione la loro forza, gli onesti devono fare la stessa cosa”, ha sottolineato l’importanza di credere che le cose possano cambiare è che non è affidandoci a un “eroe di turno” o a una reazione di pancia che modificheremo lo status quo, ma solo attraverso un impegno costante, fatto innanzitutto di comportamenti.

“Perché il “nostro piccolo” non esiste ragazzi. Voi siete grandi e potete fare cose grandi e credetemi quando vi dico che un comportamento etico coincide con la convenienza. Prima o poi vi capiterà quasi certamente di dovere scegliere tra una via che apparentemente sembra più corta, come una raccomandazione per esempio, e una via più lunga, quella corretta. Accettando la via più breve sarete sempre ricattabili e vi sarà impossibile vivere una vita serena. Risparmiamoci da una vita non autentica.”

Molte domande e interventi dei ragazzi hanno caratterizzato la mattinata e il giovane relatore è stato salutato da un fragoroso e sentito applauso.

L’incontro finale del ciclo: “Conoscere la corruzione per prevenirla” si terrà al Teatro Alfieri il 24 febbraio alle ore 10 e vedrà sul palco come relatori i giornalisti Sergio Rizzo (Corriere della Sera) e Carlo Bonini (la Repubblica).