Inaugurata ad Asti la mostra “Non crederci! Se ti tratta male e poi ti dice: non lo farò più…”

E’ stata inaugurata l’esposizione itinerante del Progetto SOS donna, la mostra “Non crederci! Se ti tratta male e poi ti dice: non lo farò più…”, che prende il via all’Ospedale Cardinal Massaia, nella piazza interna al piano – 1.

L’allestimento sarà visitabile fino al 19 maggio (da lunedì a domenica 8-18, ingresso libero). Si tratta di un luogo non casuale: al Pronto Soccorso, al reparto Ginecologia e ad altri servizi dell’Asl AT ricorrono da sempre molte donne che subiscono violenza, dai maltrattamenti domestici agli stupri.

Inaugurazione mostra sos donna
Inaugurazione mostra sos donna

La mostra pone l’attenzione non solo sulle vittime di violenza, ma anche sugli uomini maltrattanti. E’ ideata da Laura Nosenzo, giornalista e responsabile della comunicazione di SOS donna, che ha redatto i testi grazie alla collaborazione con il Centro antiviolenza L’Orecchio di Venere. Quest’ultimo gestisce sul territorio, insieme al Comune di Asti, il Programma Umano rivolto agli uomini maltrattanti che vogliono cambiare. A firmare il progetto grafico è l’artista Giorgia Sanlorenzo, docente all’Istituto d’Arte “B. Alfieri” di Asti.

“Non crederci!”, come l’edizione 2023 di SOS donna, ha il sostegno del Consiglio regionale, con la Consulta delle Elette e la Consulta Femminile, Asl AT, Cisa Asti Sud, Cogesa, Anci Piemonte, Soroptimist Club di Asti, Fondazione CRAT, Banca di Asti, i cui rappresentanti erano presenti all’inaugurazione.
Un plauso a SOS donna, alla cui guida da questa edizione c’è l’Associazione Mani Colorate presieduta da Piero Baldovino, è venuto ieri da alcuni dei rappresentanti degli enti che sostengono il progetto, attivo dal 2019: Fabio Carosso, vicepresidente della Regione Piemonte, il direttore generale dell’Asl AT Francesco Arena, alla sua prima uscita pubblica dopo la nomina, Mario Sacco, presidente della Fondazione CRAT, Cristina Trotta, alla guida del Soroptimist Club di Asti, mentre Anna Macchia, sindaco di Villafranca (presente anche in rappresentanza della Provincia), si prepara a raccogliere il testimone quando la mostra chiuderà ad Asti il 19 maggio e arriverà in Sala Bordone a giugno.

L’elenco dei Comuni interessati a ospitare i dieci pannelli è già lungo: ci si può ancora prenotare telefonando al 338.6678565 o scrivendo una mail (info@sos-donna.it). Tra gli obiettivi degli organizzatori quella di portare “Non crederci!” in tribunale, altro luogo simbolo della violenza di genere, mentre in autunno la mostra girerà nelle scuole, in coincidenza con il lancio del terzo questionario di SOS donna, si fermerà ad Astiss in occasione della giornata di aggiornamento rivolta, in Aula Magna, ai docenti di ogni ordine e grado, e infine approderà in Consiglio regionale, le cui Consulte delle Elette e Femminile sostengono il progetto astigiano fin dalla nascita.

Da quando è nato (2019), SOS donna ha potuto anche contare sulla collaborazione di Procura della Repubblica presso il Tribunale di Asti, Prefettura, Provincia, Comune di Asti, Polizia di Stato – Questura di Asti, Comando Provinciale dei Carabinieri, Comune di Asti, Consigliera di Parità della Provincia, Centro antiviolenza provinciale L’Orecchio di Venere (Croce Rossa Italiana), Ufficio Scolastico Territoriale, Ordine degli Avvocati, Associazione Italiana Donne Medico, Ordine Provinciale dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri di Asti, Associazioni Libera, Mani Colorate, Piam, Rinascita, Uni-Astiss Polo Universitario Rita Levi Montalcini, Biblioteca Astense Faletti, Israt (Istituto per la storia della Resistenza e della Società Contemporanea di Asti).