Con la tradizione della “Pessera” Chiusano d’Asti festeggia ogni nuovo nato e tiene vivo il senso di comunità

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Una tradizione d’altri tempi che si mantiene viva, anno dopo anno, con uno scopo ben preciso: dare il benvenuto ai nuovi nati e rinsaldare il senso di comunità.

Siamo a Chiusano d’Asti, molto probabilmente unico paese della provincia astigiana, dove, alla nascita di ogni bambino, si rinnova la tradizione della Pessera. Proprio qui, sabato scorso 1 ottobre, si è voluto festeggiare l’ultimo nato chiusanese, il piccolo Lorenzo, in occasione del suo Battesimo.

Cos’è la pessera? Secondo quanto riportato sul sito web del Comune di Chiusano si tratta di una festa che risale alla fine dell’Ottocento quando ad ogni nascita di un figlio maschio tutto il paese festeggiava l’evento. Una lunga “pessera” (una particolare varietà di abete caratterizzata dal tronco perfettamente diritto) veniva portata a spalle in processione per le vie del paese, fino all’aia del neonato. Qui veniva piantata, dopo essere stata decorata alla sommità con la bandiera d’Italia e altri oggetti che simboleggiavano la famiglia o quello che si augurava per futuro del bambino. Il tutto naturalmente accompagnato da musica, balli, bevute e cibo offerti dalla famiglia del festeggiato.

pessera chiusano d'asti

Un rito propiziatorio, quindi, che alcuni ritengono possa avere addirittura origini celtiche e che ancora resiste come evidenziano, orgogliosi, molti chiusanesi intervenuti alla festa di sabato scorso. “Negli anni questa festa si è adattata ai tempi perdendo la sua prerogativa maschile e trasformandosi in festa per tutte le nuove nascite, sia di maschi che di femmine”.

A reggere la “pessera”, lunga diversi metri, e a piantarla sono solo i coscritti, ovvero i ragazzi della leva di quell’anno più gli uomini che hanno festeggiato la leva dieci, venti, trent’anni prima e così di seguito di dieci in dieci. Il rito si ripeterà al compimento del diciottesimo anno, quando sempre i coscritti porteranno in processione, con canti e balli, la “pessera” e torneranno a ripiantarla nell’aia del festeggiato.

“Per abbellire il palo si mette del verde, solitamente bosso, e degli oggetti che caratterizzano la famiglia. Sicuramente qui da noi non può mancare un tamburello. C’è chi ha messo uno zappino da trifolao, una macchina fotografica, una bicicletta”.

Dagli anni novanta del secolo scorso alla tradizione si è aggiunta una particolarità per rendere ancora più stretto il legame con il paese. Ad ogni nascita si fissa sul palo una targhetta con scritto il nome del neonato e la data di nascita. Ci sono circa sessanta targhette.

Come hanno dimostrato gli ultimi festeggiamenti di sabato scorso, quella della Pessera è una festa molto sentita che unisce la comunità. I festeggiamenti sono aperti a tutti. Non ci sono inviti ufficiali. “Basta mettere dei volantini in giro per il paese o oggigiorno anche solo un messaggio whatsapp e la famiglia del neonato sa che deve prepararsi per dare da bere e da mangiare ad almeno 150 persone – raccontano divertiti i partecipanti tra un brindisi e un canto – La tradizione sospesa nel period del Covid è stata ripresa recuperando anche i festeggiamenti mancati. Ogni nuovo nato è importante e vogliamo accoglierlo nel migliore dei modi”.

pessera chiusano d'asti
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