La sinistra astigiana al bivio del voto per le politiche: c’è voglia di una visione chiara che rappresenti idee e visioni

Ci sono fibrillazioni nella sinistra astigiana, a pochi giorni dal voto per le politiche. I prodromi, in realtà ci sono già da qualche giorno, deflagrati in un lungo scambio di commenti su Facebook.  A fare da innesco, una dichiarazione di Mario Malandrone, consigliere di Ambiente Asti, dove  commenta così l’esito dell’ultimo consiglio comunale, che ha visto il gruppo del Pd astenersi in merito al DUP (Documento Unico di Programmazione) presentato dall’Amministrazione. “ Altri gruppi di minoranza hanno deciso di astenersi, ma se ci si astiene sul DUP , è come giocare a poker senza guardare le proprie carte. Insomma una scommessa o gentilezza al buio da parte del PD. Abbiamo fatto opposizione costruttiva insieme a Uniti si può, Verdi e Cinque Stelle, proponendo su campo rom, agricoltura, partecipate , cultura idee, proposte. Votato un piano di recupero, perché siamo per il riuso e non per il consumo di suolo. Si può fare opposizione senza perdere la tenerezza e senza cercare consensi dalla maggioranza”. Indice rivolto, quindi, verso il maggiore azionosta dell’opposizione, che però replica a stretto giro, per bocca di Roberto Vercelli, consigliere del Pd “Ognuno guardi a casa propria invece di giudicare il lavoro degli altri: abbiamo fatto proposte concrete come PD e vedremo cosa farà la maggioranza delle nostre proposte su povertà inclusione sociale e tematiche ambientali” lo stesso consigliere mette in dubbio come il modo di fare opposizione di forze come Ambiente Asti abbia penalizzato la coalizione all’ultimo appuntamento elettorale.

Appuntamento elettorale, quello di domenica prossima, che però rappresenta un ulteriore sfida per la sinistra. E’ notizia che molti esponenti della sinistra storica astigiana voteranno per il Movimento 5 Stelle,  a discapito della coalizione di centrosinistra. Una scelta guidata dal fatto che le uniche politiche di sinistra in questo momento siano espressione del Movimento 5 Stelle “Credo che si debbano misurare le cose rispetto a quella che è la collocazione politica di un partito – spiega Piero Vercelli, esponente che con il Pd ha ricoperto la carica di Assessore ai Servizi Sociali con la Giunta Brignolo – mi chiedo se quella forza di sinistra che dice di essere il Pd sia quella che continua ad inseguire i poteri forti e che si è legata mani e piedi a Mario Draghi. Penso che in questo momento le politiche  attuali del Pd non guardino davvero all’emergenza sociale ed economica che sta attraversando il paese. Facciamo l’esempio della questione bollette: non ho sentito una voce all’interno del Partito che abbia speso una parola per dire che le famiglie devono spendere la stessa cifra per gli stessi consumi degli anni precedenti. La differenza può metterla lo Stato o l’Europa, magari tassando i profitti enormi delle compagnie che stanno speculando”. Insomma, una voce di dissenso verso un partito che non sta facendo scelte chiare: “Io sono fedele a due mentori: Don Andrea Gallo, che predica come primo valore l’antifascismo e a Berlinguer che diceva come “chi ha tanto dia tanto, chi ha poco dia poco, chi ha niente dia niente”. Per fortuna all’interno del Partito Democratico ci sono tante anime, spero che dopo le elezioni vada via chi deve restare e resti chi deve andare via. Io sono un libero battitore, sono rientrato per dare un mano a sostenere la candidatura di Paolo Crivelli ma voto chi porta avanti politiche più vicine alla mia idea politica”. 

Prova a gettare acqua sul fuoco Michele Miravalle, consigliere comunale del Pd: “Capisco come esistano sensibilità diverse all’interno della nostra area. Credo che però il peccato del Pd sia di parlare con una certa autoreferenzialità: un fatto che molte volte comporta un masochismo politico verso di noi e che interessa poco alla gente comune, come temo succederà domenica, dove i risultati della destra sovranista saranno il frutto di saper intercettare e cavalcare i timori della gente . Su questo temi il nostro candidato al collegio uninominale, Andrea Ghignone, si è mosso molto bene, spendendosi in una campagna elettorale importante e anche in ambienti tradizionalmente distanti da quelli del Partito Democratico. Anzi credo che come per molti di sinistra che voteranno il M5S ci saranno altrettanti, magari amministratori di centrodestra, che sapranno apprezzare il lavoro svolto dal nostro candidato sul territorio”.

Analisi condivisa in parte anche da Mario Malandrone: “Le questioni nazionali e quelle locali stanno su due piani diversi. Alle politiche non abbiamo mai dato una indicazione di voto: molti voteranno Sinistra Italiana, così come Unione Popolare a altri anche Movimento 5 Stelle. Credo che sia una dinamica che si vede anche nella destra, dove molti amministratori non hanno dichiarato cosa voteranno domenica. Sulla questione locale non voglio tornare a quello che è già stato detto e scritto: penso però che sia ingiusto addossare le colpe di una sconfitta elettorale su forze politiche che hanno fatto sempre opposizione, e opposizione costruttiva, perché nel momento in cui era possibile collaborare con la maggioranza non abbiamo mai fatto mancare il nostro spirito collaborativo”.